Nato in azione contro Isis e trafficanti di migranti

I 28 ministri della difesa dell’organizzazione militare verso l’impiego degli aerei Awacs in Siria e Iraq. Attività di sorveglianza e monitoraggio nel mar Egeo contro trafficanti di migranti e crimine organizzato.

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Nato scende in campo contro Isis e trafficanti di migranti

La Nato entra a piccoli passi nella guerra all’Isis e nella lotta ai trafficanti dei migranti. Il segretario generale dell’alleanza militare, Jens Stoltenberg, ha annunciato che sul tavolo del quartiere generale di Bruxelles c’è l’opzione di un impegno più attivo contro lo Stato Islamico. Il segretario della Difesa Usa, Ash Carter, ha parlato del varo di una missione militare nell’Egeo contro i trafficanti di migranti.

Il semaforo verde a operazioni contro l’Isis è arrivato dopo l’incontro dei ministri della difesa dei 28 Paesi soci della Nato. Il via libera segna anche la prevalenza della linea Usa. Gli Stati Uniti da tempo sollecitano un coinvolgimento dell’organizzazione militare atlantica nella guerra contro l’Isis. L’annuncio di Stoltenberg soddisfa in tutto la richiesta di Washington, che puntava a far mettere a disposizione aerei di monitoraggio con tecnologia avanzata.

E l’impegno Nato in Siria si limita all’impiego di aerei Awacs (aerei di sorveglianza e monitoraggio ad alta tecnologia). Gli aerei daranno supporto alla coalizione che combatte lo Stato Islamico in Siria e Iraq. Non è previsto un ruolo diverso o più impegnativo, né di combattimento, di truppe dell’Alleanza Atlantica.

Gli Awacs sono aerei capaci di raccogliere dati e monitorare informazioni in un raggio di 400 km grazie a sistemi avanzati di tecnologia.

La Nato entra anche nella crisi dei migranti nel mar Egeo. L’operazione militare, annunciata dal Pentagono, sarà condotta da Grecia, Turchia e Germania e consisterà in attività di monitoraggio e vigilanza. Compito dell’organizzazione militare è la lotta ai trafficanti di esseri umani e lo smantellamento del crimine organizzato che ha fatto dei migranti un business. La missione sarà condotta in stretta collaborazione con le guardie costiere nazionali e l’Unione Europea.

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