Pronte le fondamenta del nuovo quartiere galleggiante che aumenterà il territorio di Montecarlo. Renzo Piano firma il progetto.
Il principe di Monaco Alberto II lo aveva annunciato cinque anni fa. L’architettura e l’urbanistica del Principato cambierà perché è in fase di progettazione l’estensione territoriale con la realizzazione di una penisola artificiale galleggiante.
L’annuncio fu pubblicato dal quotidiano di Nizza e ripreso dai media mondiali. Montecarlo, simbolo del lusso e della ricchezza, avrebbe esteso il suo territorio. Ma non conquistando le zone vicine come al tempo dei principi e cavalieri, bensì costruendo un lembo di terra sul mare davanti al Principato.
Il progetto è stato firmato da Renzo Piano, contattato personalmente dal Principe Alberto che si è scomodato a andare nello studio dell’archistar a Genova.
Dopo anni di studio e progettazione, nel 2017 sono partiti gli scavi. Ora invece arrivano le fondamenta, cioè l’ossatura dell’opera. Il 29 luglio è comparso nel mare di Monaco un gigantesco blocco di cemento, circa 10.000 tonnellate, che si è fermato tra il Grimaldi Forum e l’Hotel Fairmont.
E’ il primo di una serie di blocchi che costituiranno lo scheletro del futuro quartiere galleggiante. Costruito a Marsiglia e poi trasportato via mare, è composto da 18 cassoni giganti.
La nuova penisola artificiale farà guadagnare al Principato circa 6 ettari. Il costo dell’intera opera è di 2 miliardi di euro. Nei progetti di Alberto di Monaco c’è anche la riprogettazione della passeggiata lungo mare detta del Larvotto. Renzo Piano sta lavorando su questo, e anche sull’ideazione e progettazione degli edifici che sorgeranno sul nuovo quartiere.
La realizzazione tecnica dell’opera di ingegneria è stata affidata alla società Bouygues Travaux Publics e sarà conclusa nel 2025 secondo il cronoprogramma.
Monaco dunque è in rinnovamento continuo. Una schiera di archistar sono al lavoro per cambiare volto e forma urbanistica alla città. Rogers Stirk Harbour ha firmato il complesso One Monte-Carlo, il complesso di vetrate che si aprono e chiudono come una vecchia cabrio affacciandosi sul mare. Norman Foster h realizzato lo Yacht Club. In arrivo anche un progetto di funivia che collega Fontvieille ai giardini pubblici. Obiettivo: eliminare il traffico all’insegna della sostenibilità.