Il re del Marocco Mohamed VI illustra al Cop 22 sul clima in corso a Marrakech gli investimenti e i progetti nel campo delle fonti rinnovabili. Fiore all’occhiello dello sviluppo tecnologico marocchino è il gigantesco impianto solare Noor.
Il Noor, che sarà completato entro due anni, è una gigantesca installazione di 7400 pannelli solari che circonderanno una torre di 246 metri di altezza. L’impianto è il simbolo dell’impegno del Marocco a puntare sulle fonti rinnovabili e a proteggere il clima. A realizzarlo è l’impresa saudita Acwa Power. Il 60% dei fondi sono dell’Unione Europea.
Il Marocco superpotenza solare
L’impianto Noor è in parte già in funzione ed è stato inaugurato lo scorso febbraio nonostante i lavori siano ancora da completare. Situato in una zona del deserto vicino alla città di Uarzazat e a quattro ore di auto da Marrakech, Noor produce per ora 160 megawatt di energia collocando l’impianto nella settima centrale termodinamica del mondo. A lavori ultimati i megawatt saranno 580. E Noor diventerà il più grande impianto solare al mondo insieme a quello in California.
Il re Mohamed VI ha un obiettivo ben chiaro. Raggiungere nel 2030 quota 52%. Ovvero che il 52% dell’energia marocchina provenga da fonti rinnovabili a fronte dell’attuale 34%. Un dato quest’ultimo comunque positivo se si pensa che nel 2014 la media europea di fonti rinnovabili si attestava al 16% mentre quella del Marocco era al 11%.
A Marrakech dove si svolge il Cop 22, annuale conferenza internazionale dell’Onu sul clima, il Marocco mette in mostra la sua lotta contro il cambiamento climatico in Africa. Alcuni commentatori hanno osservato che il re Mohamed VI voglia mostrare agli altri Paesi confinanti che l’energia rinnovabile è competitiva e porta a risultati importanti.
i monarchi marocchini, di padre in figlio, dimostrano intelligenza e grande senso di responsabilità verso il proprio popolo e verso l’umanità intera. Si spera che siano di esempio e che altri Paesi ne seguano la politica, specialmente in zone come il continente africano dove sole e vento non mancano certamente. Il Sahara intero potrebbe trasformarsi in un enorme generatore di energia