Un passo importante per l’Ue. Il riconoscimento del diritto ucraino di rirendersi le zone occupate manda un segnale importante a Kiev.
Il Consiglio Europeo ha riconosciuto il diritto dell’Ucraina di riprendersi le zone occupate. E’ un passo importante per l’Ue perché significa ribadire rispetto per le norme del diritto internazionale e dare un segnale forte di supporto alla causa ucraina. Però, parafrasando una celebre massima latina, mentre a Roma si discute, Sagunto è assediata. A Bruxelles si confrontano i leader politici e a Kiev si muore.
La Russia continua il lancio di missili sulle città ucraine. Colpite Kiev, Kharkiv e Zaporizhia. Il presidente Volodymyr Zelensky avverte che i militari russi hanno minato la diga e centrale elettrica di Khakova, tra le più grandi del Paese. Se salta, dice Zelensky al Consiglio Europeo, sarà una catastrofe perché potrebbe spazzare via circa 80 paesi, inclusa Kherson, e mettere a rischio centinaia di migliaia di persone.
La Nato ha intercettato due caccia russi passati troppo vicini ai confini della Polonia. Due Eurofighter italiani dell’aeronautica militare impegnati in missioni di air monitoring sono decollati in ricognizione e per intercettare gli aerei del Cremlino.
L’incidente è giunto poco dopo la telefonata tra i ministri della difesa di Usa e Mosca. Il colloquio ha dato l’impressione per un momento di una volontà di riappacificazione. A smontare ogni illusione è stato Anthony Blinken, segretario di Stato americano che ha dichiarato che non ci sono segnali di una volontà russa a negoziare.