L'Onu a misura di Trump

Il presidente degli Stati Uniti interviene in un meeting in occasione della sessione annuale dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che si è aperta a New York.

(New York)- Donald Trump ha dato una lezione di diplomazia che fino a giorni prima era ritenuta improbabile. Intervenendo in un meeting in occasione della sessione annuale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Presidente degli Stati Uniti ha illustrato il suo piano di dieci punti per la riforma dell’Onu.

Tra questi punti c’è il programma di contenimento della spesa, l’eliminazione dei doppioni dell’Onu (le numerose agenzie che fanno la stessa cosa), la modernizzazione delle Nazioni Unite. In questo Donald Trump ha ottenuto il sostegno di 128 Paesi dei 198 che appartengono all’organizzazione mondiale.

Quello intervenuto all’Onu sembrava un altro Trump. Diverso da quello che nel marzo 2016 era intervenuto alla sessione annuale dell’Aipac (la principale lobby ebraica negli Stati Uniti) facendo clamore. Dichiarò in quell’occasione che: “Le Nazioni Unite non sono amiche della democrazia, non sono amiche della libertà, neppure sono amiche di Israele”.

Fu uno scivolone diplomatico e di stile, che scatenò una bufera e fece presagire a una volontà di Trump di uscire dall’Onu se avesse vinto le elezioni presidenziali.

Invece, il Trump presidente che è intervenuto all’Assemblea di New York ha elogiato il Segretario Generale dell’Onu, il socialista Antonio Guterres, seduto accanto a lui. Guterres è mal sopportato dai falchi repubblicani americani perché personifica proprio quello che combattono da sempre: socialista, sostenitore del globalismo, teorico e soprattutto propenso alle cause umanitarie. Guterres è stato a capo dell’Unhcr, l’organizzazione Onu per gli affari umanitari e dei rifugiati.

Donald Trump ha definito Guterres “fantastico” per il lavoro svolto e avere lanciato un piano di riforma dell’Onu che il presidente americano apprezza molto. Perché, ha spiegato Trump, la riforma proposta è rivolta a migliorare le condizioni dei popoli che gli Stati rappresentano.

Cosa prevede il piano di riforma Onu di Guterres?

Il piano del Segretario Generale dell’Onu punta a ridurre i poteri degli Stati membri e a aumentare quelli del Segretario Generale. Alla base del progetto ci sono gli obiettivi di una maggiore trasparenza, più controllo della spesa delle agenzie Onu, collaborazione con il settore privato.

Chiaramente una cosa sono i propositi, un’altra è che vengano approvati dagli Stati. Intanto, tra il progetto di Trump e di Guterres ci sono numerosi punti in comune.

Soprattutto, quello di controllare e ridurre la spesa delle Nazioni Unite che è sempre stato un punto caldo per ciascun presidente americano dai tempi di Ronald Reagan. Gli Stati Uniti attualmente coprono il 22% dei 2.700 milioni di dollari di spesa corrente dell’organizzazione e il 27% dei 7.300 milioni di dollari necessari a coprire le operazioni extra di mantenimento della pace.

La strategia di Trump è quindi quella di riformare finalmente le Nazioni Unite. Una Onu a misura di Trump.

John Smith

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