Londra non riconosce lo status di ambasciatore al rappresentante Ue

Scontro diplomatico tra Gran Bretagna e Ue. Londra non vuole riconoscere lo status di ambasciatore al rappresentante dell’Unione Europea. Caso unico al mondo.

Un grattacapo diplomatico che arriva all’indomani dell’accordo tra Gran Bretagna e Unione Europea sulla Brexit. Londra e Bruxelles hanno in corso una querelle politica che potrebbe trasformarsi in un batti e ribatti giurisprudenziale e dottrinario a suon di norme del diritto internazionale. In gioco c’è lo status dell’ambasciatore Ue nel Regno Unito. Il governo di Boris Johnson si rifiuterebbe di concedere a Joao Vale de Almeida, rappresentante dell’Unione Europea, lo status diplomatico di ambasciatore che concede ai rappresentanti degli Stati esteri. Secondo il ministero degli esteri, de Almeida non può avere gli stessi privilegi e le immunità che la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 18 aprile 1961 prevede per i diplomatici. Il Regno Unito non vuole creare un precedente trattando le organizzazioni internazionali allo stesso modo degli Stati sovrani. A causa di questo, l’ambasciatore Ue non può presentare le proprie credenziali alla Regina, un passaggio fondamentale per accreditare i diplomatici stranieri in Gran Bretagna. La posizione britannica è un caso unico a livello mondiale e rischia di aprire un contenzioso politico e giuridico. L’Unione Europea ha missioni diplomatiche e ambasciatori in 142 Paesi del mondo. Nessuno ha mai messo in discussione lo status diplomatico dei rappresentanti Ue.

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