Lo Stato Islamico assalta una prigione di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale. L’Isis torna a farsi sentire con un attacco che uccide 29 persone.
L’attacco dell’Isis alla prigione di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale, ha causato 29 morti. Tra questi anche civili e bambini. L’assalto dei miliziani appartenenti a un gruppo legato allo Stato Islamico è durato 20 ore. A dare il via una serie di esplosioni causate da auto bomba lanciate contro il carcere. Nell’attentato sono morti anche diversi miliziani jihadisti, prigionieri e secondini. Il penitenziario ospita circa 1700 detenuti. Almeno 300 di loro sono fuggiti e solo alcuni sono stati catturati. L’obiettivo dell’operazione terroristica è stato quello di liberare i miliziani dell’Isis imprigionati a Jalalabd. In carcere scontano condanne anche molti talebani. Questi ultimi sono oggetto di una trattativa complessa che vede coinvolti gli Stati Uniti, i capi delle tribù afgane e il governo di Kabul. Lo scorso febbraio, gli Usa e i talebani hanno firmato uno storico accordo dopo 18 anni di conflitto.