L’imparzialità della Cina

Imparzialità e indipendenza della Cina nella guerra in Ucraina. Forse c’è un cambio di passo nella diplomazia cinese. Meglio tardi che mai.

In un colloquio telefonico tra i ministri degli esteri russo e cinese, il capo della diplomazia di Pechino ha parlato di imparzialità e indipendenza della Cina nella guerra in Ucraina. La presa di posizione di Wang Yi, che ha l’incarico ad interim agli esteri in sostituzione di Qin Gang scomparso da settimane, apre un nuovo spiraglio per il negoziato ucraino.

La diplomazia cinese si è impegnata con Sergey Lavrov a promuovere i colloqui di pace in tutte le sedi internazionali. La Cina, dice Wang Yi, lo ha fatto già durante il summit di Gedda, che si è svolto nel fine settimana, dove 40 Paesi hanno discusso di negoziati di pace.

L’inedita presa di posizione segna un cambio di passo sul fronte diplomatico e una manifestazione di volontà a trovare una soluzione politica alla crisi russo-ucraina.

Cina garante tra Russia e Ucraina

Nel mese di maggio la Cina si era fatta avanti con una proposta di pace che fece discutere, creando il sospetto di una strategia a favore di Vladimir Putin. Pechino propose un piano per risolvere la crisi ucraina, raggiungere il cessate il fuoco e riportare la pace non appena possibile.

Da allora molto è cambiato. La guerra sta limitando molto la strategia commerciale cinese del Belt and Road Iniziative (la nuova via della Seta), soprattutto in Asia e in Europa. In Africa sta aumentando l’influenza russa rispetto a quella cinese, conquistata in anni di lavoro. Inoltre, la stabilità economica globale è sbilanciata a causa dell’alta inflazione, tassi di interesse in crescita e tassi di cambio sfavorevoli all’economia della Cina. Il gigante asiatico assiste a un rallentamento della sua crescita, a una riduzione dell’export e un saldo delle partire correnti in ribasso. Di questo a Pechino devono avere attribuito la responsabilità anche all’aggressione russa all’Ucraina. Per la leadership cinese è quindi giunto il momento di intervenire e di darsi da fare. Meglio tardi che mai.

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