Libia e immigrazione: perché Gentiloni smentisce un intervento militare

Paolo Gentiloni, ministro degli esteri italiano, smentisce le voci di un intervento militare in Libia. E cambia rotta all’Agenda europea. Le parole del Ministro indicano che è probabile un mandato Onu diverso da quello che si aspettava l’Unione Europea.

Gentiloni smentisce interventi militari in Libia per frenare le barche dei migranti
Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni durante la trasmissione Agorà

Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni è intervenuto in questi giorni nel dibattito sulla missione militare europea in Libia. Il capo della diplomazia italiana, ospite della trasmissione televisiva Agorà, ha precisato che la missione europea in Libia e la bozza di risoluzione in discussione all’Onu non prevedono alcun intervento militare. Neppure sono previste, ha dichiarato il Ministro in un’intervista al Corriere della Sera, azioni boots on the ground, cioè operazioni militari di terra in Libia.

La missione europea in Libia implica solo – secondo quanto spiegato da Gentiloni ad Agorà- la confisca e il sequestro di barconi in mare e l’individuazione attraverso l’intelligence delle barche prima che imbarchino migranti.

Le parole di Gentiloni segnano un probabile cambio di rotta dell’Agenda europea che indicava, come riportato dal Guardian nei giorni scorsi, un piano di attacchi militari. Perché l’Europa, e l’Italia che delle operazioni dovrebbe avere il comando generale, ammorbidisce la linea dura si spiega solo con un orientamento diverso alle Nazioni Unite. La bozza di risoluzione, preparata da inglesi e italiani, in discussione al Consiglio di Sicurezza non trova il consenso della Russia, membro permanente, e dei Paesi africani. L’ottimismo di Federica Mogherini alla vigilia del suo intervento al Palazzo di Vetro non ha trovato riscontri nella realtà della politica internazionale. Al Consiglio di Sicurezza, insomma, ci sono dei problemi e il mandato sarà probabilmente limitato solo a forme di controllo navale e interventi a poche miglia dalla Libia. Una sorta di piano B come già anticipato su Notiziario Estero. Il Ministro Gentiloni quindi mette le mani avanti. I suoi consiglieri lo hanno informato di come sarà strutturata la risoluzione Onu e che tipo di mandato sarà conferito. Resta da capire se il piano B della missione europea sarà davvero utile a frenare i viaggi della speranza.

1 COMMENT

  1. l’infallibile Mogherini ha toppato ancora…..quando capirà il nostro PdC che anziché gli amici fidati dovrebbe mettere in certi posti chiave delle persone competenti? Con che faccia si propone il sequestro dei barconi in mare quando ne abbiamo restituiti 800 (ottocento) ai loro “armatori” (gli schiavisti)? Ma da chi ci facciamo governare? Sciocchi con la faccia da sciocco, personaggi che sono peggio delle stesse imitazioni di loro fatte dai comici

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