L’esercito dell’Iraq libera Ramadi dall’Isis

Le forze militari irachene hanno liberato la città di Ramadi che era stata conquistata dall’Isis la scorsa primavera. E’ la prima vera svolta nella guerra contro lo Stato Islamico in Iraq: Baghdad con le spalle coperte a sud-ovest può lanciare l’offensiva contro Mosul, nel nord dell’Iraq e roccaforte dell’Isis.

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Soldati dell’esercito iracheno riportano la bandiera dell’Iraq su alcuni edifici pubblici di Ramadi liberata dall’Isis

Le forze militari dell’Iraq hanno liberato la città irachena di Ramadi dall’Isis. Lo ha annunciato l’esercito di Baghdad. Il suo portavoce, il generale di Brigata Yahya Rasul, ha definito la liberazione di Ramadi una vittoria “epica”, mentre la televisione mostrava la bandiera dell’Iraq issata sull’edificio governativo. Non siamo ancora a Omero e al ritorno di Ulisse, ma poco ci manca.

Certo le sacche di resistenza a Ramadi ci sono come in tutte le liberazioni. Le immagini mostrate sul web (guarda il video della Reuters) sono quelle divenute familiari alla fine di ogni assedio. Paesaggio urbano distrutto, città vuota e immersa nel silenzio. Comincia però adesso la parte più pericolosa: cecchini, kamikaze improvvisi, mine e chissà altro. In alcuni casi si arriva al corpo a corpo. Un generale iracheno citato dalla Bbc parla di almeno 300 ordigni esplosivi disseminati lungo le strade e dentro gli edifici governativi.

Il sapore omerico è giustificato. La riconquista di Ramadi è un cambio di passo nella guerra allo Stato Islamico in Iraq. Lo ha spiegato bene il primo ministro iracheno Haider al-Abadi che ha parlato al Paese in televisione. E ha spiegato che il 2016 sarà l’anno della vittoria finale contro Daesh, annunciando che dopo Ramadi sarà la volta di Mosul, la roccaforte dell’Isis. Quella di Mosul sarà probabilmente la madre di tutte le battaglie, l’epilogo dello Stato Islamico che ha i giorni contati in Iraq. A Mosul, come d’altronde è stato per Ramadi, ci si aspetta il supporto dei raid della coalizione anti-Isis.

Ramadi sorge lungo il fiume Eufrate. La città si trova a circa 90 km a ovest della capitale Baghdad. La sua liberazione fa tirare il fiato all’esercito iracheno e rialza l’umore dello stato maggiore militare iracheno che proprio a RAmadi lo scorso maggio aveva subito la sua umiliazione più grande.

Soprattutto il controllo di Ramadi apre la strada alla campagna militare irachena nel nord del Paese. Baghdad ha di nuovo le spalle coperte a sud-ovet e può concentrare le sue armate nella parte nord del Paese con l’obiettivo principale di sfondare la resistenza dell’Isis a Mosul, “capitale” dello Stato Islamico in Iraq. Il resto poi dovrebbe essere facile. Alleati dell’Isis permettendo.

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