Alta tensione in tutta la regione. Per l’Iran l’escalation della guerra a Gaza è inevitabile. Scontri a fuoco al confine tra Israele e Libano e in Iraq.
Nel giorno in cui gli attacchi israeliani colpiscono gli ospedali di Gaza, l’Iran torna a lanciare avvertimenti sulle operazioni militari. I tank israeliani, racconta Al-Jazeera, hanno circondato diversi ospedali. Tra questi anche quello di Al-Shifa, che è stato colpito almeno cinque volte in 24 ore.
In una guerra già drammatica per la violenza reciproca messa in atto da entrambe le parti, arrivano come una pesante cannonata le parole del ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. Secondo il capo della diplomazia di Teheran, un’espansione della portata della guerra a Gaza è “inevitabile” a causa della crescente aggressività di Israele. Parole forti che non fanno presagire nulla di positivo. Tanto più che vengono pronunciate durante una conversazione telefonica con il ministro degli esteri del Qatar. Non è la prima volta che l’Iran avverte Israele e il mondo sulla possibilità di un’escalation della guerra a Gaza. Lo scorso 15 ottobre il ministro degli esteri iraniano aveva fatto intendere che l’escalation potrebbe estendersi ad altre parti del Medio Oriente,
La tensione è quindi alta. A gettare benzina sul fuoco ci sono anche gli attacchi reciproci tra Israele e Hezbollah, il gruppo sciita sostenuto dall’Iran e operativo nel Libano meridionale. Nelle battaglie sono morti 60 militanti di Hezbollah e alcuni militari israeliani. Numerosi i feriti da entrambe le parti. Scontri a fuoco in Iraq dove le forze armate degli Stati Uniti e le truppe della coalizione hanno subito almeno 40 attacchi da parte di milizie filo-iraniane e riportato diversi feriti. Il movimento Houthi dello Yemen, allineato all’Iran, ha lanciato ripetuti attacchi missilistici e droni contro Israele dal 7 ottobre. Lanci che sono stati tutti abbattuti o falliti.
Con una mossa vista come una dimostrazione di forza nei confronti dei rivali regionali, e in particolare dell’Iran, gli Stati Uniti hanno annunciato la scorsa settimana di aver schierato un sottomarino con capacità nucleare in Medio Oriente.
Intanto, i bombardamenti israeliani continuano. Secondo le autorità di Gaza sono almeno 40.000 le abitazioni completamente distrutte, mentre il 50% delle strutture immobiliari dell’intera striscia sono danneggiate. Israele ha gettato 32000 tonnellate di esplosivi.
Sul versante diplomatico si guarda al vertice di Riad dei prossimi giorni. L’Arabia Saudita ha convocato la Lega Araba e l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica. Sul tavolo del confronto c’è la situazione a Gaza e i possibili sviluppi. L’attivismo diplomatico del Regno Saudita mostra che l’interesse verso la Palestina non è esaurito.