Il governo di Erevan rifiuta di ospitare le esercitazioni dell’alleanza militare guidata dalla Russia. L’Armenia molla Mosca? Di sicuro ha creato forti tensioni.
L’Armenia dice no alla Russia e apre una probabile crisi politica tra i due Paesi. Il governo di Erevan, uno degli alleati del Cremlino, ha rifiutato di ospitare le esercitazioni militari promosse dall’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto), un’alleanza militare di paesi ex-sovietici guidata da Mosca.
L’annuncio del governo di Erevan è destinato a far salire la tensione con la Russia. Il Cremlino aveva annunciato a inizio anno che l’Armenia avrebbe ospitato le esercitazioni annuali del Csto, composto da sei Paesi: Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kyrghizstan e Tajikistan.
Il ministro degli esteri armeno ha informato lo staff del Csto che nell’attuale situazione il governo ritiene inopportuno ospitare esercitazione militari sul territorio armeno. La Russia ha reagito con una dichiarazione del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha detto che l’Armenia dovrà chiarire la sua posizione.
La tensione con la Russia si inserisce nella più complessa questione del Nagorno Karabakh, conteso da Armenia e Azerbaijan. Entrambi i Paesi cercano di mantenere buone relazioni con la Russia. Erevan ospita una base militare russa, mentre il Cremlino vuole mantenere i legami con l’Azerbaijan ricco di petrolio.
Il Nagorno Karabakh si trova sul territorio azero ma è controllato da miliziani filo-armeni sostenute dal governo di Erevan dopo una guerra di secessione conclusa nel 1994. Un conflitto durato 44 giorni nel settembre 2020 ha visto prevalere l’esercito azero che ha obbligato gli armeni a accettare un accordo di pace mediato dalla Russia e che ha restituito una larga parte di territorio del Nagorno Karabakh all’Azerbaijan.