L’Egitto è in cerca di una via d’uscita dalla crisi economica in cui rischia di sprofondare a seguito della guerra in Ucraina. Così, il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, ha organizzato una trilaterale sul Mar Rosso con gli Emirati Arabi Uniti e Israele. Il presidente egiziano ha potuto confrontarsi con il premier israeliano, Naftali Bennet, e l’erede al trono di Abu Dabhi, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, sui temi della cooperazione economica regionale e della sicurezza. Al Cairo c’è preoccupazione per le ripercussioni della guerra russo-ucraina ed è in cerca di fonti di approvvigionamento alimentare e energetico. Intanto la Banca Centrale Egiziana ha aumentato i tassi di interesse, una scelta che non era stata più fatta dal 2017. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dato il via libera al fondo di investimento emiratino Adq per l’acquisto di 2 miliardi di dollari di partecipazioni statali in diverse società. Israele ha invece espresso preoccupazioni per il fatto che in base agli accordi sul nucleare in corso a Vienna, gli Stati Uniti decidano di togliere i guardiani della rivoluzione iraniana dalla lista nera dei terroristi. Una prospettiva che spaventa Israele che da anni considera i pasdaràn i mandanti di diverse azioni in territorio iraniano.