Notiziario Estero

La sconfitte dell'Isis e la pista milanese

L’Isis riporta sconfitte ovunque sul campo. In Sirte spunta una pista milanese per agire in Italia.

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A Mambij, in Siria, le forze arabo-curde hanno liberato la città dall’Isis. Gli uomini si sono tagliati la barba e le donne hanno tolto il burka.

L’Isis continua a subire sconfitte sul campo. I ribelli appoggiati da Usa e coalizione internazionale hanno annunciato oggi di avere liberato la città di Manbij, nel nord della Siria e considerata strategica per lo Stato Islamico. A Sirte, in Libia, le milizie del governo di unità nazionale di Serraj hanno conquistato il centro città, trovato carte importanti sui piani dell’Isis e riferimenti a una presunta pista milanese per infiltrare lo Stato Islamico in Italia. A Raqqa, roccaforte del Califfato in Siria, i caccia russi hanno messo a segno alcune operazioni aeree uccidendo circa 30 miliziani e hanno colpito gli impianti che assicurano le riserve di acqua per la città.

Manbij

La città è situata nella Siria nord orientale. Lo Stato Islamico l’ha sempre considerata strategica come crocevia per il passaggio di armi e uomini attraverso la Turchia. La sua liberazione e la ripresa del controllo impediscono all’Isis vie di fuga in Turchia o verso altre destinazioni. La liberazione è avvenuta grazie a un’operazione condotta dal cosidetto Fronte Democratico Siriano (Sdf) composto da milizie arabe e curde e sostenuto da Usa e coalizione internazionale. Una forza che vede tra i suoi militanti molte donne. La battaglia per Manbij, durata 73 giorni, ha provocato la morte di circa 450 civili, 205 di questi sono rimasti vittime dei bombardamenti della coalizione. La liberazione di Mambij apre la strada per Raqqa. L’assedio della città era cominciato a maggio, i jihdisti dello Stato Islamico si sono ritirati probabilmente verso Raqqa.

Raqqa

Caccia russi hanno bombardato nei giorni scorsi la città roccaforte dell’Isis in Siria. Sarebbero una trentina i miliziani morti. Secondo la Bbc, i raid russi hanno “chiuso i rubinetti” dell’acqua alla città. Nei bombardamenti, i caccia di Mosca hanno colpito gli impianti di conudzione dell’acqua. La notizia è stata confermata dall’agenzia stampa dell’Isis Amqa, che ha scritto di interruzione totale dell’acqua nei sobborghi della città. Il colpo messo a segno dai russi dovrebbe accelerare la resa della città. I raid aerei hanno anche colpito un campo di addestramento e una fabbrica di produzione di armi chimiche.

Sirte

Nei giorni scorsi il sindaco di Sirte ha detto che la città libica era liberata al 90%. Ora le forze militari del governo di unità nazionale hanno annunciato di aver preso la radio di Sirte. L’edificio in cui si trova la radio è vicino al quartier generale dello Stato Islamico (conquistato nei giorni scorsi). La presa della radio è un’ulteriore botta piscologica e fisica al Califfato perché era da qui che venivano rilanciati i messaggi del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi e del suo portavoce.

Intanto, si apprende che i miliziani filogovernativi hanno scoperto a Sirte scritte sui muri contro l’Italia. Una di queste riportava che dal porto della città costiera libica sarebbe partita la conquista di Roma. Soprattutto i libici hanno trovato carte e documenti sui piani dello Stato Islamico. Tra questi i nomi di militanti jihadisti attivi nel milanese. Uno in particolare è conosciuto alle autorità italiane: Abu Nasim residente in Lombardia e ritenuto implicato nel rapimento dei tecnici della Bonatti l’anno scorso in Libia. Il Corriere della Sera riporta che i servizi segreti libici sono pronti a consegnare la documentazione agli ispettori italiani. Ora si indaga sulla sorte di Nasim. Secondo fonti giornalistiche, molti miiziani dell’Isis sono entrati in Italia legalmente, oppure con i barconi di disperati che attraversano il mare. La campagna dell’Isis contro l’Italia non sembra quindi solo propaganda.

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