Dopo 24 anni di potere, Vladimir Putin è ancora il presidente della Russia. Con quasi il 90% dei consensi, Putin si appresta a governare per un altro mandato, il quinto. L’orizzonte dunque è il 2030.
La Russia ha quindi scelto il presidente. Dal 15 al 17 marzo i russi sono andati alle urne per eleggere il nuovo capo di Stato che governerà il Paese per i prossimi sei anni.
In un’elezione presidenziale dall’esito scontato, il grande gigante euroasiatico ha provato a darsi una parvenza di democrazia. Erano quattro i candidati in corsa per la presidenza: lVladimir Putin, che si è presentato come indipendente ma ha potuto contare sul sostegno del partito Russia Unita; Leonid Slutskyj, il leader del Partito liberaldemocratico; Vladislav Davankov, rappresentante del partito di orientamento comunitario e progressista Nuova Gente; e Nikolaj Kharitonov, esponente del Partito comunista. Erano circa 94 mila i seggi elettorali. Per quanto riguarda i cittadini russi all’estero, sono stati 276 i seggi elettorali in 114 Paesi. Circa 4 milioni di russi hanno votato online. L’affluenza è stata del 73%.
Putin ha vinto con l’87% delle preferenze. A nulla sono valse le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, i droni diretti sugli aeroporti di Mosca e gli attacchi alle zone russe confinanti con l’Ucraina. Gli altri candidati non sono andati oltre il 4,7%. E’ quanto raccolto da Kharitonov, seguito da Davankov, al 3,6% e Slutsky al 2,5%. Putin ha parlato per la prima volta di Navalny, definendo un “evento triste” la sua morte.
Nella Piazza Rossa a Mosca, Vladimir Putin ha festeggiato la rielezione con un concerto per celebrare i dieci anni dell’annessione della Crimea. Ha fatto salire sul palco anche i tre sfidanti, cantando davanti alla folla l’inno nazionale russo. Il presidente ha detto che la Russia non rinuncerà mai alla Crimea e alle zone conquistate in Ucraina. Ha inoltre detto che la Russia andrà avanti “con le nuove regioni, mano nella mano”.