Al via “Trident Juncture 2018”, la grande esercitazione Nato in Norvegia. La provocazione russa con test missilistici davanti al Paese scandinavo.
Con 31 Paesi dell’Alleanza Atlantica coinvolti, 50.000 militari inclusi gli italiani, 250 aerei, 65 navi e oltre 10.000 mezzi, è cominciata la grande esercitazione Nato in Norvegia. Ma sulle prove di guerra pesa la minaccia della Russia. Mosca provoca l’alleanza militare euro-atlantica mandando i suoi vettori militari a fare un test al largo della costa norvegese.
A dare inizio a “Trident Juncture 2018” sono stati i Marine Usa, che hanno lanciato l’assalto anfibio che gli farà raggiungere Oppdal, al centro della Norvegia e nella morsa di freddo e neve mista a pioggia. Qui simuleranno la liberazione della piccola cittadina.

Quella in corso nel Paese scandinavo è la più imponente prova di guerra dalla fine della Guerra Fredda. Ha un carattere difensivo e viene fatta in un ambiente ostile per testare le capacità degli alleati in condizioni climatiche difficili.
La grande esercitazione Nato in Norvegia deve affrontare però la minaccia della Russia. L’esercito di Vladimir Putin svolgerà un’esercitazione missilistica per testare alcuni vettori davanti alle coste norvegesi in acque però internazionali. I media russi parlano di esercitazioni in contemporanea a quelle della Nato.
Per ora dal comando delle forse Usa in Europa minimizzano. “Non ci preoccupiamo”, ha detto da Napoli l’ammiraglio Usa James Foggo.
In realtà, le manovre militari della Nato avvengono vicino al confine russo e mentre è in corso l’esercitazione annuale dell’esercito russo conosciuta come Vostok 2018. Normale quindi la reazione del Cremlino. Volstok coinvolge 300.000 soldati e include azioni congiunte con l’esercito della Cina; è la più grande prova militare dal tempo del collasso dell’Unione Sovietica nel 1991.
La Nato, così come gli Stati Uniti, accusano la Russia di avere violato ripetutamente il trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) del 1987. Secondo Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza Atlantica, l’Inf è stato sicuramente strategico per garantire la sicurezza euro-atlantica. Ora però tutti gli Stati alleati mostrano preoccupazione per i sistemi missilistici difesa russi conosciuti come 9M729 e SSC-8. Mosca, da parte sua, nega qualunque accusa di non rispettare il Trattato del 1987 e rilancia l’accusa agli Stati Uniti che hanno espresso la volontà di uscire dall’Inf.