Dopo il G20 di Brisbane, è alta la tensione tra la Russia di Putin e l’Occidente. La decisione russa di espellere diplomatici tedeschi e polacchi segue analoghi provvedimenti di Berlino e di Varsavia. Intanto continuano gli scontri in Ucraina orientale nonostante gli accordi siglati a Minsk. A Donetsk i ribelli filorussi attaccano l’aeroporto uccidendo 6 soldati di Kiev. Per la Merkel la crisi ormai non è più regionale ma potrebbe estendersi anche a Moldavia, Georgia e Serbia.
Sul fronte diplomatico il ministero degli esteri polacco ha fatto sapere che sono quattro i diplomatici espulsi dal Paese. Ad ottobre la Polonia aveva espulso i diplomatici russi dopo che uno scandalo di spionaggio aveva portato all’arresto di un funzionario polacco accusato di passare informazioni a Mosca. Le autorità russe hanno anche espulso un funzionario tedesco come risposta all’allontanamento di un diplomatico russo dal consolato generale di Bonn. In realtà, l’azione del Cremlino potrebbe essere la conseguenza della posizione tenuta dalla Merkel in Australia quando dopo un lungo colloquio con Putin ha rilanciato il tema delle sanzioni. E Putin dice a Repubblica: le sanzioni sono uno stimolo a produrre da soli.
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