L’Unione Europea attende il consenso dell’Onu per l’impiego di militari e dell’uso della forza contro i barconi di trafficanti. Il passaggio per l’Europa però è sempre più a nord-est. I migranti africani percorrono la direttrice greco-turca, meno rischiosa di quella libica e del viaggio nel Mediterraneo.

Il passaggio è sempre più a nord-est. Secondo l’agenzia europea Frontex, sono 46.000 i migranti entrati finora in Europa nel 2015 lungo l’asse del Mediterraneo orientale, in particolare l’area balcanica. Nel 2014 erano stati 50.000. Sono invece 43.000 quelli arrivati nel 2015 attraverso il percorso “classico”, Libia –Mediterraneo – Italia. Nel 2014, 170.760 persone hanno percorso questa rotta del Mediterraneo centrale.
Il trend descritto dall’agenzia Frontex mette in luce che la Libia, e i viaggi delle carrette del mare, sono sempre meno graditi a chi fugge da guerre e carestie. Per raggiungere l’Europa, la nuova direttrice da seguire è quella del Mediterraneo orientale, soprattutto l’asse balcanico greco-turco.
Il trend, a quanto riporta la BBC, era cominciato prima che i leader europei decidessero alcune misure anti-immigrazione, tra le quali anche la possibilità di distruggere i barconi dei trafficanti in Libia.
Quali sono i fattori che hanno influito su questo spostamento delle rotte dei migranti? Uno è sicuramente la situazione in Libia, dove regnano caos e violenza, che spaventano i migranti. C’è poi il viaggio attraverso il Mediterraneo su barconi di trafficanti. Le notizie delle tragedie nel mare nostrum rimbalzano nei Paesi d’origine.
La navigazione attraverso l’Egeo non è meno pericolosa. Comunque è in aumento. Secondo Frontex, i migranti africani evitano la Libia prendendo un volo per Istanbul. Da qui poi seguono la rotta dell’Egeo. Un dato che deve far riflettere i leader europei. Se la proposta Ue di affondamento dei barconi in Libia va avanti, il risultato sarà che sempre più migranti si sposteranno lungo la rotta turco-greca per raggiungere l’Europa.