La rivoluzione della mobilità di New York porta la firma di Janette Sadik-Khan. Commissario al trasporto della città per il Sindaco Michael Bloomberg, ha realizzato 400 miglia di piste ciclabili, un progetto di bike-sharing e ha lanciato l’idea di rimodellare Times Square sulle esigenze della mobilità sostenibile.
Jannet Sadik-Khan ha cambiato il volto della mobilità newyorchese. Come commissario al trasporto del Sindaco Michael Bloomberg, la signora Sadik-Khan ha realizzato la rivoluzione della mobilità di New York.
Nei suoi sei anni e mezzo di incarico, sono stati creati 400 miglia di percorsi ciclabili, ha visto la luce un progetto di bike-sharing, è stato proposto il restyling della celebre Time Square rimodellandola sulle esigenze della mobilità sostenibile.
Quella di Sadik-Khan è stata una vera e propria trasformazione del paesaggio della mobilità newyorchese. E non si è fermata solo alla ciclabilità. Ha anche progettato una serie di percorsi solo per autobus, che possono transitare più rapidamente attraverso la città, e creato dozzine di isole pedonali ricavate da spazi e aree prima riservate alle auto.
L’approccio seguito, per sua stessa ammissione, è stato quello di riscrivere “il codice operativo della strada”. Un modo elegante per dire che bisogna cambiare filosofia e comportamento nella mobilità cittadina. Questa idea non è piaciuta di certo a generazioni di newyorchesi abituati a passare in auto e a parcheggiare ovunque e in qualsiasi angolo della città.
Secondo Jannet Sadik-Khan, che ora fa la consulente di città metropolitane sulla mobilità, il trasporto urbano sta affrontando una “rivoluzione copernicana”. A New York, così come in altre grandi città, le strade e la mobilità urbana sono rimodellate attorno agli esserei umani. Che camminano, usano la bici o i bus per i loro spostamenti piuttosto che rinchiudersi in quelle che ha definito “piccole scatole di metallo”.
Naturalmente non sono mancate le critiche. Gruppi di lobby locali, cittadini, associazioni l’hanno spesso attaccata per le sue scelte e irruenza nel disegnare un nuovo volto della mobilità cittadina. I sondaggi di oggi però dicono che ai newyorchesi piacciono le scelte fatte sulla mobilità. Crederci, insomma, alla fine paga sempre.