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La propaganda come mezzo di guerra

La propaganda come mezzo di guerra

di Valeria Fraquelli

La propaganda, intesa come narrazione per convincere le masse della bontà di un’idea o di un politico, è sempre esistita e pare che già i popoli antichi la usassero quando volevano affermare il loro potere.

La propaganda infatti può essere un mezzo molto potente per manipolare la realtà e convincere o dissuadere sulla bontà delle opinioni dei potenti di turno ma è solo con la seconda guerra mondiale che ha cominciato ad essere usata come un vero e proprio mezzo di guerra.

Usare la propaganda come mezzo di guerra non è affatto semplice, richiede studi approfonditi e strategie di comunicazione adatte, spot e cartelloni pubblicitari che incitino il popolo a seguire una certa linea di condotta che prevede unità contro il nemico.

Si usano spesso delle immagini evocative in cui il popolo può identificarsi velocemente, servono messaggi che spingendo le masse ad agire, serve una strategia precisa che convinca il popolo di essere nel giusto a fianco dei governanti.

Soprattutto in guerra la propaganda serve per veicolare messaggi specifici, a catturare l’attenzione in modo che ci si identifichi pienamente nella lotta contro il nemico, giusta o sbagliata che sia, perché la propaganda non guarda in faccia a nessuno.

Durante la seconda guerra mondiale la propaganda fu utilizzata moltissimo dai regimi nazista e fascista che miravano a presentarsi al mondo intero come perfetti, forti, indistruttibili, e per farlo usavano giornali e cinegiornali, manifesti e frequenze radio dedicate. Niente era lasciato al caso, tutto doveva trasmettere l’immagine di regimi solidi e inattaccabili e i disertori dovevano essere messi a tacere.

Per tutta la durata della guerra la propaganda giocò un ruolo fondamentale e anche gli Alleati la usarono; nel loro caso volevamo soprattutto convincere la popolazione a ribellarsi ai regimi e incentivare i loro uomini ad arruolarsi nelle forze armate e combattere.

Con la fine della seconda guerra mondiale e l’arrivo della guerra fredda la propaganda venne utilizzata dai due blocchi per dimostrarsi i migliori, i più forti e gli unici veramente affidabili e uniti. Da questa esigenza dei due blocchi contrapposti di farsi vedere come forte e valoroso nacquero l’Alleanza Atlantica e il Patto di Varsavia (ora sciolto).

Est e Ovest usavano la propaganda per gettare discredito uno sull’altro e anche per veicolare messaggi segreti che poi le spie dovevano decrittare e impiegavano nelle loro missioni molto pericolose.

Oggi sono sostanzialmente tre i Paesi che usano la propaganda con finalità politiche: Russia, Cina e Corea del Nord.

In Corea del Nord la propaganda è portata all’eccesso. Tutto è organizzato e pensato per esaltare ed adulare il regime, tutto quello che fanno i cittadini nord coreani in ogni momento della loro giornata è un atto di sottomissione al regime. Celebrazioni enormi con cartelli e slogan che incitano il regime sono solo la punta dell’iceberg; i pochissimi turisti non possono uscire dagli alberghi da soli e sono sempre accompagnati da almeno due guide.

Nessuno può permettersi di criticare il regime, dappertutto ci sono militari che controllano e sanzionano pesantemente ogni presunta offesa al regime e ai suoi leader.

In Cina la propaganda è fortissima e mira ad esaltare il partito unico come il migliore possibile. Stiamo vedendo con i nostri occhi quello che sta succedendo a Hong Kong, dove si susseguono senza sosta le proteste per l’inclusione alla Cina delle ex colonia britannica.

I cittadini si sentono schiavizzati, sentono di avere perso per sempre la libertà di cui godevano sotto l’amministrazione britannica. Inoltre il governo di Pechino è stato accusato di avere minimizzato e mentito sulla reale pericolosità del virus, tanto da fare stare zitti con la forza coloro che volevano parlare.

Anche in Russia la situazione in quanto a propaganda non è affatto felice: il Presidente Putin è tacciato di atteggiamenti propagandistici che arrivano anche a gettare discredito sui suoi rivali politici.

Le opposizioni sono messe a tacere e l’unica voce è quella di Putin; la propaganda è usata sia per glorificare l’operato di Putin e presentarlo come il migliore sia per gettare fango sugli avversari e ridicolizzare le loro idee.

In conclusione la propaganda nel tempo si è affinata, arriva a coinvolgere anche il web, ma la sua funzione di esaltazione del potere e dei potenti è rimasta la stessa.

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