Notiziario Estero

La mano della Turchia sull'attentato al matrimonio curdo?

L'ombra truca dietro l'attacco kamikaze del matrimonio curdo?
L’ombra turca dietro l’attacco kamikaze del matrimonio curdo?

Veramente vogliamo credere che l’attentato che ha ucciso 50 persone al matrimonio curdo in Turchia sia opera dell’Isis? La pista del Califfato fa comodo per dare risposte immediate a domande complesse. L’Isis in realtà non ha ancora rivendicato nulla. Poi magari nei prossimi giorni arriva la rivendicazione del Califfato, tardiva e studiata come fa negli ultimi tempi. Il che non significa che corrisponda a realtà. L’Isis infatti avrebbe tutto l’interesse politico a far credere di essere l’autore dell’attentato terroristico. In primo luogo per mostrare di essere ancora in forma dopo le sonore sconfitte che sta riportando. In secondo luogo per dare un segnale ai curdi, che in Siria stanno avanzando insieme alle forze arabe, entrambe appoggiate dagli Usa. Ombre e dubbi ricadono però più sugli ambienti turchi più che sul Califfato. Un attacco così violento in un matrimonio curdo in una città vicino al confine siriano sembra andare in soccorso di Recep Tayyp Erdogan. Il presidente dopo l’alleanza con la Russia vuole stringere un entente cordiale con la Siria di Bachar al-Assad. Per farlo ha bisogno di lanciare segnali. Nei giorni scorsi, il presidente Erdogan ha lanciato una serie di accuse contro i curdi e i suoi sostenitori minacciando pesantemente ogni aspirazione a creare uno stato siriano su basi etniche e nazionali in Siria. Ce l’aveva in particolare con i curdi e i loro alleati americani. La posizione di rigidità turca non è passata inosservata a Damasco, che vede nelle forze curdo-arabe un ostacolo a riconquistare territorio ma anche un braccio degli Stati Uniti. Le minacce di Erdogan, che considera il Pkk curdo un gruppo terroristico, sono state seguite dall’attentato al matrimonio curdo. Una coincidenza? E’ tutta vedere. Anche alla luce del fatto che, sempre per coincidenza, l’aviazione siriana e quella russa hanno colpito forze curde operative in Siria contro lo Stato Islamico. Più coincidenze fanno di solito una prova.

Ovidio Diamanti

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