La lobby europea contro l’Italia

Il ministro delle finanze italiano spiega all’Eurogruppo che il deficit al 2,4% è tra i più bassi di sempre. Ma a Bruxelles non basta. La lobby europea contro l’Italia?

Giovanni Tria ha sfidato l’Europa con una semplice dichiarazione. Senza alzare la voce, senza isterismi. Con il suo stile da galantuomo e intellettuale di altri tempi ha colpito dritto al cuore la lobby europea contro l’Italia.

Il ministro delle finanze italiano ha dichiarato da Bruxelles, al termine dell’Eurogruppo, che il deficit italiano al 2,4%, è tra i più bassi di sempre della storia italiana. E ha aggiunto che la Francia lo ha sempre avuto più alto.

In effetti i governi precedenti hanno fatto peggio di quello attuale con la sola eccezione di Paolo Gentiloni:

2017, governo Gentiloni Deficit/Pil al 2,30%

2016, successione dei governi Renzi-Gentiloni Deficit/Pil al 2,50%

2015, governo Renzi Deficit/Pil al 2,60%

2014, successione dei governi Letta-Renzi Deficit/Pil al 3,00%

2013, successione dei governi Monti-Letta Deficit/Pil al 2,90%

2012, governo Monti Deficit/Pil al 3,00%

2011, successione dei governi Berlusconi- Monti Deficit/Pil al 3,50%

2010, governo Berlusconi Deficit/Pil al 4,20%

2009, governo Berlusconi Deficit/Pil al 5,30%

2008, successione dei governi Prodi, Berlusconi Deficit/Pil al 2,70%

Perché l’Eurogruppo dovrebbe quindi bocciare l’Italia? Finalità elettorali? Lobby internazionale dei poteri tradizionali pronta a ostacolare chi tocca interessi sedimentati da anni? Di certo c’è una lobby europea contro l’Italia.

Una lobby trasversale a tutti i Paesi, che passa dai partiti tradizionali che si sono spartiti il potere per anni, che ha il sostegno della stampa, dei grandi gruppi.

Ne è un esempio l’articolo di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera del 18 novembre scorso. Nessuno mette in dubbio la franchezza e onestà intellettuale dell’ex-direttore del Corsera. Ma quel fondo in prima pagina era tutto all’insegna del catastrofismo, del pessimismo cosmico, come se tutto scoppiasse ora. Mai un accenno alla situazione creata negli anni precedenti da governi di tutti i colori che hanno davvero portato il Paese sul precipizio (per usare le parole di De Bortoli).

Nessuno invece ha messo in risalto l’importanza della rilevazione odierna del ministro Tria. Perché da Bruxelles si scagliano così tanto contro un obiettivo di deficit che molto più basso di quello perseguito dai governi precedenti? Ognuno si dia la sua risposta.

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