Entra in vigore il cessate il fuoco dopo i duri scontri di frontiera per le risorse idriche. L’impianto di distribuzione dell’acqua è al centro della contesa tra Tagikistan e Kirghizistan.
Il cessate il fuoco tra Tagikistan e Kirghizistan è entrato in vigore venerdì 30 aprile alle 17.00. L’accordo è un freno alla contesa tra i due Paesi per il controllo delle risorse idriche alla frontiera.
La guerra dell’acqua tra Tagikistan e Kirghizistan è esplosa nei pressi di Golovnoy, nella zona di confine tra i due Paesi. I combattimenti tra le forze armate hanno causato un morto e una decina di feriti. I militari hanno usato armi da fuoco e colpi di mortaio.
La situazione rischiava di peggiorare se non fosse arrivata la tregua. Il Kirghizistan ha evacuato oltre 33.000 persone dal confine occidentale con il Tagikistan a causa dei duri scontri della scorsa settimana.
Al centro della contesa c’è il controllo delle risorse idriche dell’area di confine. In particolare, Tagikistan e Kirghizistan rivendicano la sovranità sul territorio dove sorge l’impianto di distribuzione dell’acqua di Golovnoy.
Le autorità Tagike e Kirghize si sono incolpate reciprocamente, in un batti e ribatti senza fine, di avere provocato gli scontri. La scintilla, secondo alcune fonti, sarebbe stata la scelta dei tagiki di installare telecamere a circuito chiuso sull’impianto di Golovnoy. Residenti kirghizi hanno però bloccato i lavori. Da qui una successione di eventi che dai lanci di pietre tra tagiki e kirghizi è arrivata allo scontro militare. L’ impianto è alimentato dalle acque del fiume kirghizo Ak-Suu.