Botta e risposta tra Copenaghen e Washington sulla Groenlandia.
La Danimarca ha risposto al presidente eletto Donald Trump sulla Groenlandia. Il ministro degli affari esteri danese Lars Lokke Rasmussen ha spiegato che la Groenlandia può anche ottenere l’indipendenza se i residenti lo vogliono. Ma è molto difficile che diventi uno stato degli Stati Uniti.
Il giorno prima Trump aveva minacciato, come ho spiegato qui, di alzare i dazi alla Groenlandia al fine di convincere il governo della Danimarca a cedere il controllo della grande regione dell’Artico. La Groenlandia ha una valenza di sicurezza per gli Stati Uniti e Trump ritiene strategico avere il controllo su questa vasta zona. Da qui l’idea dei dazi per costringere il governo danese a cedere il controllo della Groenlandia. Il presidente eletto per di più ha fatto intendere che potrebbe anche usare la forza.
Il leader della Groenlandia si è incontrato con il re di Danimarca a Copenaghen per un confronto sulle parole del presidente eletto americano. La Groenlandia, 57000 abitanti, è la più grande isola al mondo ed ha ricchezze minerali oltre a un’importanza strategica. Soprattutto per gli Stati Uniti l’isola artica ha rilevanza per l’esercito e come base per i sistemi di missili balistici.
La Groenlandia appartiene alla Danimarca ed è quindi dentro la Nato. L’isola è parte della Danimarca dal 1814. Fino ad allora fu una delle colonie della corona norvegese. L’isola ha mantenuto però una forte autonomia sugli affari interni. La sua appartenenza all’Alleanza Atlantica complica ulteriormente le cose per Trump.