Notiziario Estero- La tensione tra Nuova Delhi e Islamabad risale al secondo dopoguerra. Cos’è la contesa tra India e Pakistan sul Kashmir.
Scrive il giornalista britannico Tim Marshall che “India e Pakistan sono d’accordo su una sola cosa: nessuno dei due vuole avere attorno l’altro”. E’ questo il contesto in cui si è sviluppata la contesa tra India e Pakistan sul Kashmir. La regione è al confine tra i due Paesi, a nord-ovest dell’India e a nord del Pakistan. La storia del Kashmir viaggia di pari passo con quella delle guerre indo-pakistane cominciate nel 1947.
Il Kashmir nelle guerre tra India e Pakistan
Il 15 agosto del 1947 l’India è ufficialmente indipendente dalla Gran Bretagna. Il ritiro britannico porta alla formazione di due stati sulla grande regione dell’Asia Minore simbolo del colonialismo inglese e conosciuta come le indie orientali. Il primo Stato è l’Unione Indiana, poi India, a maggioranza indù. Il secondo il Pakistan, a maggioranza musulmana. Quest’ultimo si costituisce su due aree poste a ovest e a est dell’India: il Pakistan occidentale e il Pakistan orientale (o Bengala orientale, poi diventato Bangladesh).

Le tensioni tra i due Stati sfociano in un primo conflitto armato tra il 1947-48 sulla questione del Kashmir. La regione confina con entrambi i Paesi ed è a maggioranza musulmana. Il Maharaja del Kashmir decide l’annessione all’India. Per cessare gli scontri ci vuole l’intervento dell’Onu nel gennaio 1949. Così, il Kashmir è diviso in due zone: quello orientale, sotto amministrazione indiana; quello occidentale sotto amministrazione pakistana. Il controllo della regione scatena la seconda guerra indo-pakistana nel 1965. Lo sconfinamento di truppe pakistane sul territorio indiano del Kashmir porta al conflitto. La soluzione si trova nella conferenza di Taskent (Uzbekistan) grazie alla mediazione dell’Unione Sovietica. Il negoziato porta a un accordo che ripristina i confini del 1949. E naturalmente ripristina anche la tensione. E il conflitto riesplode poco dopo, nel 1971. A scatenarlo è l’indipendenza del Pakistan orientale, proclamata dopo la vittoria elettorale del partito autonomista che denomina il nuovo Stato come Bangladesh. Il Pakistan occidentale invia i militari nella parte orientale per reprimere le istanze secessioniste e la guerriglia. L’esercito uccide molti civili e causa un esodo di profughi oltre il confine indiano. Il primo ministro dell’India, Indira Gandhi, offre sostegno al movimento di resistenza. Poco prima aveva firmato un trattato di mutua assistenza e cooperazione con l’Urss. Dopo alcuni attacchi pakistani contro aeroporti dell’India, l’esercito indiano invade il Pakistan orientale e costringe alla resa il Pakistan, consentendo la proclamazione della Repubblica del Bangladesh.
La geopolitica del Kashmir
La contesa tra India e Pakistan sul Kashmir ha ripercussioni sugli assetti geopolitici della grande regione asiatica meridionale. Il Kashmir ha, nel 1947, il 77% dei suoi abitanti musulmano. Il Maharaja che sceglie l’annessione all’India è invece indù. Le strade principali del Kashmir vanno tutte verso il Pakistan. Allo stesso modo i suoi fiumi principali. Scrive Jean-Baptiste Duroselle che l’acqua del Kashmir è d’importanza vitale per il Pakistan. Ma quali sono le implicazioni geostrategiche che causano la contesa tra India e Pakistan sul Kashmir? Per l’India il controllo sulla regione vuole dire avere una finestra per affacciarsi sull’Asia Centrale. Ma anche avere un confine con l’Afghanistan. Soprattutto, vuole dire negare al Pakistan di avere il confine con la Cina, indebolendo la relazione tra Pechino e Islamabad. Per il Pakistan il controllo sul Kashmir significa potenziare la sicurezza sotto l’aspetto delle risorse idriche. Tra queste il fiume Indo, che nasce nel Tibet himalayano e attraversa il Kashmir controllato dall’India prima di percorrere il Pakistan e gettarsi nel Mare Arabico a Karachi. La risorsa idrica dell’Indo è fondamentale per l’industria del cotone pakistana. C’è poi l’elemento etnico-religioso. Musulmani nel Pakistan, Indù in India. Il Pakistan a sua volta si divide in diverse culture: pashtun, punjab, sindhi, beluci. L’India si divide in numerosissime etnie. Nessuno dei due player, intanto, è disposto a fare un passo indietro. L’unica soluzione è che trovino un’intesa sulla regione. Le schermaglie che si ripetono per ora non hanno causato un’escalation militare. Il rischio è di un conflitto tra due Stati che hanno da tempo scoperto la bomba atomica.
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