Un tribunale in Myanmar ha condannato a 4 anni la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi per i reati di “incitamento” e “violazione delle norme di prevenzione delle epidemie”. Secondo l’Economist, il verdetto di colpevolezza dell’ex-presidente di Myanmar può scatenare una guerra civile. I capi della giunta militare che hanno fatto il colpo di Stato vogliono avere le mani libere in vista delle elezioni politiche che devono indire. Una figura come quella della ex-presidente in libertà e in giro per il Paese diventa ingombrante per i leader militari. Quindi, meglio tenerla in carcere ancora per un po’. La condanna di Aung San Suu Kyi, però, non sarà digerita facilmente dal movimento di opposizione in Myanmar. E il rischio di guerra civile paventato dalla rivista britannica è realistico. Così come, riporta ancora l’Economist, mancava quel clima di suspense che accompagna di solito l’attesa di un verdetto. Segnale che si trattava di una cronaca di condanna annunciata.
La condanna di Aung San Suu Kyi fa rischiare la guerra civile in Myanmar
