Pechino annuncia la “difesa attiva” allargando la presenza militare dalle coste al mare aperto. Nel documento strategico illustrato dal colonnello dell’Esercito Popolare di Liberazione si individuano quattro aree di interesse: l’oceano, lo spazio, il ciberspazio, le armi nucleari.

La Cina ha presentato il suo primo libro bianco sulla strategia militare. Il documento mette al centro quattro aree di interesse: l’oceano, lo spazio, il ciberspazio, le armi nucleari. Si mantiene la cooperazione con la Russia. La strategia cinese si fonderà sul principio della “difesa attiva”. Che significa attaccare solo se si viene attaccati.
La presentazione della strategia militare cinese è avvenuta nel corso di una conferenza stampa a Pechino condotta da colonnello Wang Jin dell’”Esercito Popolare di Liberazione”.
Con la nuova strategia, la Cina passa dalla priorità di tutelare le acque costiere a quella di salvaguardare il mare aperto. Un orientamento che prende il via in un momento critico delle relazioni della Cina con gli Stati Uniti dovuto alle rivendicazioni di Pechino nel Mar Cinese Meridionale. Al centro c’è la contesa con Vietnam e Filippine sull’arcipelago delle Spratly, i cui fondali sono ricchi di giacimenti petroliferi. E dove i cinesi stanno realizzando isolotti artificiali (finora sarebbero stati creati 800 ettari). Per Joe Biden, vice presidente Usa, le pressioni cinesi tengono alto il rischio di conflitto nell’area.
Intanto Pechino ha risposto alle insinuazioni americane denunciando il sorvolo di un aereo Usa sulle isole.
L’altra contesa territoriale è quella con il Giappone. Riguarda la sovranità sulle isole del Mar Cinese Orientale che i cinesi chiamano Diaoyu, mentre i giapponesi Senkaku.
L’ha ribloggato su Alter Ego.
[…] calcola che i cinesi hanno realizzato almeno una superficie di 800 ettari in prossimità delle isole Spratly. Di conseguenza, la retorica di accuse reciproche tra Usa e Cina […]
[…] La Cina presenta la nuova strategia: più presenza militare sui mari […]
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