Secondo il ministro degli esteri cinese il mondo è nella fase cruciale per la trasformazione dell’equilibrio di potenza.
Lo scorso 9 novembre il governo cinese ha organizzato una giornata di studio e confronto presso il prestigioso China Institute of International Studies (CIIS), il think tank del Ministero degli Esteri di Pechino. Si è trattato di un simposio sulla politica internazionale della Cina e la diplomazia di Pechino nel 2017. Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha partecipato all’incontro. Partendo dal presupposto che il 2017 è stato un anno di “alto significato” per la Cina e il mondo, il Ministro ha spiegato che: “Il mondo è in una fase cruciale per l’evoluzione e mutamento della politica internazionale e per la trasformazione dell’equilibrio di potenza”.
che la Cina progettasse di cinesizzare il mondo s’intuiva già alla metà degli anni ’60 vedendo la direzione presa dai movimenti pacifisti di tutto il mondo evidentemente “orientati” ad una contrapposizione “pacifista” alla guerra del Vietnam incuranti del fatto che a tele guerra partecipasse attivamente anche la Cina con armi e cospicuo invio di truppe il tutto “ignorato” dai pacifisti che, una volta usciti gli americani da Saigon dimenticarono il Vietnam e la sua tragedia che non finiva, ma stava appena iniziando. un altro indizio è la cinesizzazione dell’Africa che nessun movimento d’opinione indica come colonizzazione. La Cina si è impadronita da ormai cinquant’anni dei movimenti d’opinione occidentali, anzi, americani ed europei. Come l’abbia fatto e con quali mezzi rimarrà per sempre un mistero come molti altri affari cinesi, ma certamente l’opinione pubblica è orientata (mi si scusi il bisticcio) a Oriente e rimarrà così fino alla fine dell’operazione
Condivido la sua riflessione e aggiungo che la Cina, come anche altri Paesi asiatici, ci sta colonizzando anche sotto l’aspetto economico.