La Cina dal conflitto dell’Ussuri all’avvicinamento agli Stati Uniti. Il webdoc

Notiziario Estero – La Cina dopo la guerra dell’Ussuri si avvicina agli Stati Uniti. Qual è la causa di questo avvicinamento tra Pechino e Washington?

Marzo 1969. Truppe sovietiche e cinesi si scontrano con armi da fuoco lungo il fiume Ussuri che segna, all’epoca, il confine in Asia nordorientale tra i due Stati simbolo del comunismo. Dall’Ussuri, i combattimenti si estendono, spingendosi fino al fiume Amur e verso i confini con la regioni dello Xinjang e Kazakistan. Il grande storico francese Jean-Baptiste Duroselle scrive che guardie di frontiera e truppe regolari di Cina e Unione Sovietica combattono, conquistano e perdono più volte l’isolotto di Damanski, poco più grande di uno scoglio e senza alcuna importanza perché è sommerso dalle acque gran parte dell’anno. Pechino e Mosca rivendicano la sovranità su Damaski.

Dopo sei mesi di scontri a fuoco, il mondo teme una guerra totale tra i due più potenti Paesi comunisti al mondo. Con eventuale ricorso a armi nucleari. Il leader cinese Mao Tse Tung arriva perfino a ordinare la realizzazione di tunnel per immagazzinare provviste nel caso ci sia un attacco sovietico. Alla fine del 1969 iniziano i negoziati.

Il clima si fa pesante. La crisi internazionale tra i due Stati profeti del socialismo reale è davanti agli occhi del mondo. Alcuni studiosi di relazioni internazionali cominciano a teorizzare che la democrazia è l’unico sistema istituzionale che non provoca guerre. La pax democratica, come l’ha definita qualcuno, è la sola che funziona.

Mao Tse-Tung, il “grande timoniere” (che come guida ha portato alla morte milioni di cinesi) è molto preoccupato in quei giorni di scontri lungo l’Ussuri. Li Zhisui è il suo medico personale al quale Mao confida e pone molte questioni politiche. John Lewis Gaddis riporta nel suo libro “La Guerra Fredda” il dialogo tra Mao e Zhisui. “Rifletta su questo (…), Noi abbiamo l’Unione Sovietica a nord e ovest, l’India a sud e il Giappone a est. Se tutti ci dovessero attaccare insieme, Lei cosa pensa che dovremmo fare?” L’unica soluzione, prosegue Mao, è quella di guardare al di là del Giappone. E lì ci sono gli Stati Uniti. Mao cita un’antica strategia cinese: negoziare con i Paesi lontani, mentre combattiamo con quelli vicini. Era l’apertura della Cina comunista a trattare con gli Stati Uniti, Paese simbolo del capitalismo.

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