Il passo avanti dell’Africa è la valuta digitale, simbolo di un continente che vuole modernizzarsi. I passi indietro sono la jihad islamica e i governi militari. Vediamo perché.
Lo Zimbabwe ha introdotto la moneta digitale vincolata all’oro. È il quarto paese africano a dotarsi di un bitcoin dopo Sudafrica, Ghana e Nigeria. Lo Zimbabwe affronta una situazione di iperinflazione e crisi economica.
Lo scopo della moneta digitale legata al valore dell’oro è quello di avere una valuta di scambio stabile. L’oro, infatti, rimane a livello globale il bene rifugio più sicuro per gli investimenti.
Se in Zimbabwe è l’economia a attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, nel Congo Brazzaville si scaldano i motori in vista delle elezioni politiche del 2026. I tre partiti dell’opposizione si sono dati appuntamento per la prima Convention della coalizione al fine di lavorare su un programma politico congiunto.
Sempre in tema elettorale si alza la tensione in Mali dopo la decisione del governo militare di indire un referendum costituzionale il 18 giugno. Molte associazioni sono scese in piazza per dire no al referendum.
In Sudan la Lega Araba torna a chiedere un cessate il fuoco. Nonostante la tregua i combattimenti tra le fazioni rivali continuano.
In Somalia il governo ha fatto sapere che grazie alle operazioni militari gli attacchi del movimento jihadista al-Shabaab si sono ridotti del 70%. Diverso in Nigeria dove gli attacchi dei jihadisti contro la popolazione locale proseguono. L’ultimo è quello avvenuto nello Stato nigeriano del Borno in cui sono morte sette persone e 22 sono state rapite.