L’Italia è a rischio di attacchi terroristici. E dalla crisi in Libia può arrivare una minaccia diretta al nostro Paese. Lo scrivono i servizi segreti italiani nella relazione al Parlamento dal titolo: “Sulla politica dell’informazione per la sicurezza”. In particolare, il Paese è un potenziale obiettivo di attacchi terroristici anche per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità. I Servizi italiani però precisano che non sono ancora emerse “attività o pianificazioni” di attacchi. Il Rapporto rileva inoltre che “lo scenario libico può trasformarsi in una minaccia diretta per l’Italia, come fattore di destabilizzazione dell’intera regione, ma anche quale potenziale piattaforma per proiezioni terroristiche, vulnus per gli approvvigionamenti energetici, snodo per l’immigrazione clandestina”.
Cresce il rischio di attentati anche in Europa – “In Europa, la minaccia terroristica di matrice jihadista, attestata negli ultimi anni su livelli significativi ma stabili, nel 2014 ha fatto registrare un trend crescente”, culminato, nel gennaio scorso, nell’attentato di Parigi a Charlie Hebdo, si legge nella Relazione. “Gli eventi francesi – si sottolinea – valgono a ribadire i tratti, l’attualità e la concretezza di una minaccia” che “trova il profilo di maggiore insidiosità nell’estremismo homegrown, un’area di consenso verso il jihad violento che spesso riflette processi di radicalizzazione individuali ed ‘invisibili'”. “Nel contempo – rileva l’Intelligence – il rischio di nuovi attacchi in territorio europeo, e più in generale in Occidente, rimanda alle più recenti evoluzioni del quadro della minaccia, caratterizzato dalla progressiva affermazione di al Baghdadi e dalla connessa, rivitalizzata effervescenza del jihad globale”.