In fuga da Brexit: banche britanniche pronte a trasferirsi all'estero

Banche britanniche in fuga per paura di Brexit
Banche britanniche in fuga per paura di Brexit

Allarme per Brexit. Le banche della Gran Bretagna sono pronte a ricollocarsi fuori dal Regno Unito dall’inizio del 2017. A dirlo è il presidente dell’Associazione delle banche britanniche (BBA) Anthony Browne.

Sull’Observer, Browne ha scritto che la fuga per Brexit (e dalla Gran Bretagna) potrebbe già cominciare all’inizio del 2017. Molti gruppi bancari stanno per premere il bottone di uscita dal Regno Unito. Molti banchieri, ha scritto Browne, avevano sostenuto la permanenza della Gran Bretagna bell’Unione Europea.

Il problema principale per le banche, secondo il presidente Bba, non è tanto nell’aumento delle tariffe da imporre a causa di Brexit. La questione i gioco è se le banche sono legittimate a fornire servizi finanziari dalla Gran Bretagna se scatta Brexit.

In termini tecnici si chiama Passporting. Nell’Unione Europea il passporting comporta la possibilità peer banche e assicurazioni di vendere i loro servizi e prodotti. Per avere il cosiddetto Passporting, ogni singolo Paese europeo deve assicurare per il suo mercato quattro libertà: libertà di movimento di capitali, servizi, merci e persone.

L’Unione Europea nel confronto con la premier britannica Theresa May ha detto che le quattro libertà sono “indivisibili” e non negoziabili. Di conseguenza, Brexit (che limita invece queste libertà) mette le banche britanniche di non godere più delle opportunità del mercato europeo,

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