In Francia nasce il governo Bayrou

Ci sono i nomi del nuovo governo della Francia guidato da Bayrou. Sono 34 i ministri. Pari opportunità rispettate: 17 uomini e 17 donne.

Emmanuel Macron riparte da Francois Bayrou per governare la Francia dopo la sfiducia a Barnier. Il nuovo esecutivo è stato annunciato oggi 23 dicembre. Spicca la parità al 50% di uomini e donne che compongono il governo Bayrou. In tutto sono 34 i ministri, 17 uomini e 17 donne. Fanno parte dell’esecutivo personalità della sinistra, del centro, della destra e della società civile. Macron e Bayrou hanno fatto in modo, quindi, che la compagine governativa includa il più possibile tutto il panorama politico della Francia. L’opposizione tuttavia non manca. Il Rassemblement National di Marine Le Pen ha già annunciato che non sosterrà il governo Bayrou. Allo stesso modo i socialisti hanno manifestato perplessità e opposizione all’operazione di Macron.

Entrano nel governo due ex-ministri come il socialista Manuel Valls, che si occuperà dell’Oltremare, e Elisabeth Borne, macroniana di ferro, all’Istruzione. Valls, ex-premier, ha guidato il governo francese fra il 2014 e il 2016, sotto la presidenza di François Hollande. In precedenza era stato ministro dell’Interno. Borne è stata primo ministro dal 2022 a gennaio 2024, sotto la presidenza di Emmanuel Macron.

Ecco i nomi dei componenti resi noti oggi. Catherine Vautrin al Lavoro, François Rebsamen alle collettività locali e all’ambiente, Sébastien Lecornu alla Difesa, Laurent Marc-Angeli alla Funzione pubblica, Aurore Bergé all’uguaglianza e alla lotta contro la discriminazione, Yannick Neuder alla Sanità e all’accesso alle cure, François Gatel agli Affari rurali, Améli de Montchalin ai Conti pubblici, Véronique louvagie al Commercio, l’Artigianato e l’Economia sociale, Nathalie Delatre al turismo, Valérie Letard all’edilizia abitativa, Benjamin Haddad agli Affari europei, Jean-Noel Barrot agli Esteri,  Rachida Dati alla Cultura, Gerard Darmanin alla Giustizia, Eric Lombard all’Economia, Bruno Retailleau agli Interni, Agnès Pannier-Runacher alla Transizione Ecologica, Annie Genevarde alla sovranità alimentare e agricoltura, Astrid Panosyan-Bouvet ai Carichi di Lavoro e occupazione, Charlotte Parmentier-Lecocq alle autonomie e disabilità, Marc Ferracci all’Industria e Energia, Clara Chappaz all’Intelligenza Artificiale, Thani Mohamed Soilihi ai partenariati internazionali, Sophie Primas portavoce del governo, Francois Noel Buffet sottosegretario agli Interni, Laurent Saint-Martin al commercio estero, Elisabeth Borne all’Istruzione, Manuel Valls all’Oltremare, Patricia Miralles alla Memoria, Juliette Meadel alle città, Laurent Marcangeli alla funzione pubblica e semplificazione, Patricl Mignola alle relazioni con il Parlamento, Philipe Tabarot ai trasporti, Marie Barsacq allo Sport, Philippe Baptiste all’Università e Ricerca.

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