La Cina si prepara a gestire un mega ridimensionamento dei comparti più colpiti dal rallentamento economico: carbone e acciaio.
Pechino parla di 1,8 milioni di licenziamenti, attesi in breve tempo. E già il fatto che ne parli apertamente è una novità che la dice lunga sull’entità del terremoto che sta per scuotere il tessuto economico-sociale del Paese asiatico.
l ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale, Yin Weimin, afferma che il governo “inizierà dal settore siderurgico e da quello minerario per affrontare il problema della sovracapacità produttiva. In base alle prime stime – ha aggiunto – saranno tagliati 1,3 milioni di posti di lavoro nel comparto del carbone e 500mila in quello dell’acciaio”.
L’esecutivo si dice pronto a stanziare circa 14 miliardi di euro in due anni per trasferire i lavoratori e sopperire ai vuoti del comparto industriale, soprattutto nei settori energetici del carbone e del siderurgico, che insieme impiegano circa 12 milioni di persone.
Una necessità per il governo, deciso a prevenire ogni forma di conflittualità sociale. (Da Euronews)