Il Vangelo secondo Zelensky

È difficile commentare l’incontro in Vaticano tra Papa Francesco e Volodymyr Zelensky. Il leader ucraino ha detto al Papa che non c’è bisogno di mediatori. Cercare un dialogo con Vladimir Putin non serve. La posizione del presidente ucraino mi ha dato subito l’impressione di un atteggiamento presuntuoso e supponente. Soprattutto davanti a Papa Francesco che nelle scorse settimane si è offerto di mediare. E rifiutare la mediazione vaticana significa mettere in discussione la credibilità diplomatica della Santa Sede. Zelensky ha la certezza di potere sconfiggere Putin. Non vuole mediatori ma dimentica che armi e munizioni arrivano da paesi che sostengono la mediazione del Vaticano. Il Vangelo secondo Zelensky dice quindi che bisogna continuare la guerra senza provare a mediare. Consiglierei al leader ucraino di ripassare Karl von Clausewitz: la guerra è il proseguimento della politica con altri mezzi ma, aggiungo, anche la diplomazia è a sua volta il proseguimento della guerra con mezzi diversi.

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  1. Condivido pienamente l’articolo di cui sopra: inammissibili e inaccettabili l’arroganza e la teatralità del governante di Kiev. La storia dirà quanto abbiano pesato nella genesi del sanguinoso e pericoloso conflitto in atto la sua imprudente noncuranza per l’equilibrio fra le potenze e la demarcazione fra le sfere di sicurezza, nonchè, apprendo da fonti di stampa, la mancata attuazione dei referendum nelle zone controverse pattuito negli accordi di Minsk. L’Occidente, nel suo stesso vitale interesse, dovrebbe cessare di alimentare l’oltranzismo di Kiev e puntare sull’apertura di un negoziato equo e realistico, come auspicato, con altri, dalla S. Sede.
    18/5/2023
    Nearco 7

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