Il test nucleare nordcoreano rafforza gli Usa e indebolisce la Cina

Come la Corea del Nord si inserisce nella rivalità commerciale e geopolitica tra Stati Uniti e Cina favorendo l’egemonia di Washington e indebolendo Pechino.

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Il test nucleare della Corea del Nord ha potenziato il ruolo Usa nella regione indebolendo la Cina

Il test nucleare della befana annunciato dalla Corea del Nord è stato l’ultimo di una serie di tentativi con cui Pyongyang cerca la propria legittimazione come potenza nucleare.

L’annuncio nordcoreano di avere la bomba all’idrogeno (e i molti dubbi degli esperti) segna anche l’ingresso a gamba tesa nella rivalità tra Stati Uniti e Cina in una regione, quella est asiatica, che produce da sola il 38,8%  del Pil mondiale.

La bomba nordcoreana si inserisce anche negli equilibri geopolitici dell’area. Mette in evidenza che la Cina non ha più il controllo su Pyongyang. E rafforza il ruolo degli Usa, sempre più visti come garanti della sicurezza regionale.

Il fronte tra le due potenze era già aperto nel Mar Cinese Meridionale dove Pechino sta costruendo isole artificiali e modernizzando il proprio esercito.

Il Giappone, di conseguenza, ha intensificato le sue relazioni con gli Usa, mentre la Corea del Sud sta mantenendo i rapporti commerciali con la Cina ma dipende dagli Stati Uniti per la difesa e la sicurezza.

Così Washington, Tokyo e Seul hanno realizzato un accerchiamento silenzioso (e con cautela) della Cina.

“La probabilità di una bomba all’idrogeno in Corea del Nord può fare accelerare queste tendenze nel quadro politico regionale”. Lo spiega Celine Pajon, dell’Istituto francese di Relazioni Internazionali intervistata dal quotidiano El Paìs. Dopo l’annuncio nordcoreano, spiega la Pajon, le riforme del primo ministro Shinzo Abe sul potenziamento della capacità difensiva nipponica si percepiscono come più legittime. E in Corea del Sud, lo schieramento politico che sostiene l’avvicinamento agli Usa e al Giappone è più forte di prima.

Dopo l’annuncio di Pyongyang, la Corea del Sud e il Giappone hanno rafforzato la loro unità con Washington. Seul ha anche chiesto agli usa di dispiegare le sue armi strategiche nella Penisola.

Una più forte presenza militare Usa nella regione è vista a Pechino come uno dei suoi peggiori incubi. La Cina teme, in particolare, l’installazione Usa di una rete di sistemi antimissile con Seul e Tokyo. Gli Stati Uniti però insistono che la Corea del Sud debba installare il sistema antimissilistico Thaad, capace di individuare più missili a 2000 km di distanza.

Un’altra prospettiva temuta da Pechino è l’accerchiamento tra Corea del Sud e Giappone, e il ritorno di una cooperazione militare. I leader cinesi non hanno neppure nascosto la loro irritazione per il test nordcoreano che rischia di potenziare le alleanze rivali. “Si tratta di una provocazione grave che causerà effetti negativi nelle relazioni bilaterali” ha spiegato un politico cinese al quotidiano spagnolo El Pais.

Ma anche per la Cina rispondere alla Corea del Nord, suo ex alleato, diventa complicato. Negli ultimi mesi Pechino ha tentato un avvicinamento alla Corea del Nord, inclusa una visita di leader politici, ma senza risultato. La Cina potrebbe richiedere sanzioni internazionali, anche se il loro impatto su Pyongyang sarebbe minimo. L’unica strada per Pechino è fare in modo che la Corea del Nord accetti la denuclearizzazione. Ma per fare questo occorre tutta l’influenza politica, economica, diplomatica del gigante cinese. Oltre a una strategia in ambito Onu.

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