Rigore o non rigore sui parametri che garantiscono la stabilità economico-finanziaria. Il club dell’euro diviso sul patto di stabilità.
Il patto di stabilità divide ancora l’Europa. Il rispetto dei parametri del Trattato di Maastricht e delle successive integrazioni preoccupano i Paesi dell’area euro. Per dovere di cronaca si ricorda che i vincoli più importanti che ogni Stato deve rispettare per garantire la stabilità economica e finanziaria sono tre: tasso di inflazione non superiore al 2%; il deficit di bilancio annuale non deve superare il 3% del Pil; il debito pubblico deve essere inferiore al 60% del Pil. La divisione dentro il club europeo è tra Paesi che chiedono di eliminare alcune spese dal computo del patto di stabilità e quelli che invece si oppongono a queste richieste, sostenendo una linea di rigore. Nel primo gruppo ci sono Italia, Spagna, Francia e Belgio. Il secondo gruppo è guidato da Germania e Olanda, che hanno anche il sostegno della Finlandia. Quali sono gli investimenti che alcuni Stati chiedono di escludere dal Patto? Ci sono gli investimenti sulla transizione ecologica e digitale e i grandi progetti di valenza e interesse eurocomunitario, finanziati alcuni con i Pnrr. Il governo italiano è in prima linea su questo aspetto. Il ministro Giancarlo Giorgetti porterà in Europa le istanze italiane insieme ai colleghi francese, spagnolo e belga. E non è eslcusa la possibilità di trovare altri sostenitori.