Il nuovo corso tra Stati Uniti e Cuba rischia il veto del Congresso Usa

cuban in Usa

I due ex-litiganti avevano fatto i conti senza l’oste. A presentare un conto salato sarà probabilmente il Congresso degli Stati Uniti dove si profila un’opposizione bipartisan alla strategia del dialogo con l’Avana lanciata da Barack Obama e Raul Castro. L’annuncio dell’eliminazione dell’embargo Usa verso Cuba rischia di sbattere contro il muro dei veti repubblicani e democratici a Capitol Hill, oggi a maggioranza repubblicana dopo le elezioni di mid-term dello scorso novembre. Obama ha il potere di alleggerire l’embargo attraverso un decreto. La revoca invece può farla solo il Congresso perché l’entrata in vigore del blocco economico fu decisa da una legge. E ci vuole una legge per revocarla. Stesso discorso per la normalizzazione delle relazioni diplomatiche. Obama può rilanciare i rapporti bilaterali diplomatici, ma per finanziare l’ambasciata e nominare il rappresentante Usa deve sempre passare dal Congresso. E qui la partita si fa dura perché la normalizzazione dei rapporti tra Washington e Cuba rischia di far emergere l’anormalità della politica, con alcuni deputati e senatori cubani – appartenenti ai diversi schieramenti- che minacciano battaglia contro il percorso di avvicinamento e stabilizzazione con Cuba. L’anticastrismo è ancora attuale tra gli esuli cubani, soprattutto le vecchie generazioni. I giovani cubani e le generazioni emergenti di altri Paesi caraibici sembrano al contrario poco interessati alle contese anticastriste e guardano con simpatia alla scelta di Obama.

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