I due paesi firmano il trattato che regola i loro confini marittimi. Per il Libano non è una normalizzazione delle relazioni con Israele.
L’accordo tra Israele e Libano, firmato l’11 ottobre con la mediazione della diplomazia Usa, mette fine a una disputa durata decenni sui confini marittimi nel Mediterraneo. L’intesa risolve la questione della delimitazione dei confini sul mare tra i due Paesi. Mette anche ordine sul fronte dello sfruttamento delle risorse naturali.
Cos’è il diritto internazionale marittimo
Il Libano sta monitorando alcune aree marine in cerca di giacimenti di gas naturale. Israele ha già scoperto un ricco giacimento di idrocarburi, che fa gola ai colossi energetici. Non a caso, TotalEnergy e Eni hanno annunciato che inizieranno presto le attività di sfruttamento dei giacimenti di gas al largo della costa libanese. Il governo di Beirut ha firmato un contratto con la società costituita da Totalenergy e Eni, rispettivamente con quote al 60% e 40%.
Botta e risposta tra Libano e Israele
L’accordo segna un passo in avanti tra Israele e Libano. Quest’ultimo è tecnicamente in guerra con gli israeliani dal 1948. Il governo di Beirut ci ha tenuto a precisare che la firma non significa la normalizzazione delle relazioni con Tel Aviv. I libanesi mettono le mani avanti ma sanno bene che la ripresa economica dipende dai proventi dei giacimenti di gas naturale, come quello di Qana. Dopo l’accordo con Israele sarà quindi più difficile per il Libano interpretare la parte di attore anti-israeliano e pro-palestinese all’interno della Lega Araba.