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Il migliore album live di Tom Waits

Il migliore album live di Tom Waits

Come orientarsi tra le decine di live registrati in giro per il mondo dal menestrello di Los Angeles? Ecco qual è il migliore album live di Tom Waits.

Tom Waits non ha bisogno di presentazioni. Il poliedrico artista americano, che scrive canzoni, ha fatto teatro e anche cinema. La sua produzione discografica è notevole. Mentre scrivo ascolto Tom in sottofondo. In questo momento particolare sto ascoltando il live a Chicago del 21 novembre 1976, il migliore album live di Tom Waits a mio giudizio. Le atmosfere sono quelle di Foreign Affairs e Blu Valentine, che sarebbero stati pubblicati nel 1976 e 1977. E il primo pezzo dell’album lo dimostra. Ascoltate la bellissima “Introduction to the blues” e capirete. Una via di mezzo tra Blues e ballata notturna, con la voce rauca ancora bagnata dall’alcol di Tom. Provate a immaginarne l’ascolto mentre guidate nella notte newyorchese. Da brividi. C’è in questo album live tutta la controcultura underground dell’America anni ’70, erede della beat generation e della critica alla società. E Tom non si fa mancare nulla. Nelle note, nelle parole, c’è Charles Bukowsky e Jack Kerouac, ci sono gli allucinogeni e il sogno americano che diventa un incubo. Soprattutto, c’è quell’intensa indagine di Waits che racconta il lato oscuro di noi, quella wrong side (parte sbagliata) che ricorre nei suoi testi e che assume l’immagine dei reietti, gli ultimi della società, i vagabondi anime erranti nelle notti americane. Da ascoltare.

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