Le relazioni tra Armenia e Russia sono in crisi da tempo. Mosca rischia l’isolamento nella regione del Caucaso meridionale. Il dubbio armeno di Putin.
Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato l’Armenia, storico alleato nella regione del Caucaso meridionale. Ci saranno conseguenze, ha detto, se aderisce al trattato di Roma che istituisce la Corte Penale Internazionale. Le relazioni bilaterali tra Russia e Armenia rischiano dunque la crisi. Il capo del Cremlino non si fida del governo di Yerevan.
La Corte costituzionale armena ha stabilito che gli obblighi della Corte Penale Internazionale sono in linea con la Costituzione nazionale. Significa che anche in Armenia, dopo questa presa di posizione della Corte Suprema, vi sarebbe l’obbligo legale di arrestare Putin, che ha un mandato di arresto internazionale dalla Corte Penale Internazionale, se dovesse mettere piede nel Paese.
Il dubbio armeno di Putin e la conseguente minaccia mettono in realtà in difficoltà proprio la Russia. L’Armenia è uno dei principali alleati russi nella regione. L’Azerbaijan è poco affidabile e ha già avuto modo di prendere le distanze da Mosca, anche se in maniera moderata. Un anno fa c’è stata una crisi internazionale tra Mosca e Baku. A causare la discordia è ancora una volta la regione del Nagorno-Karabakh.
La Russia, che fa da garante all’accordo tra azeri e armeni per la regione contesa, rischia quindi un isolamento regionale se rompe i rapporti con l’Armenia. Quest’ultima è infatti parte del Csto, l’Organizzazione militare di sicurezza collettiva guidata dalla Russia. Ne fanno parte Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tajikistan. I rapporti di Mosca con Armenia e Kazakistan sono sempre più distanti. Il ruolo di Kirghizistan e Tajikistan è secondario. Rimane solo la fedelissima Bielorussia. E valutare se interrompere davvero le relazioni con Yerevan e aumentare il proprio isolamento. E’ questo il dubbio armeno di Putin.