Il disordine mondiale d’inizio anno

Terroristi, guerre commerciali e civili stanno destabilizzando l’ordine internazionale. A facilitare l’impresa c’è il ritorno di una guerra fredda tra Russia e Usa. E’ l’analisi del professor Stephen Cohen, docente di storia e politica russa alla New York University e Princeton.

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L’aula dell’assemblea generale dell’Onu a New York

La Guerra Fredda che si è creata tra Stati Uniti e Russia due anni con la crisi ucraina,  è stata esportata in Siria e Turchia. Il vecchio ordine mondiale sta crollando e non è chiaro quale sarà quello nuovo. Intanto siamo in una situazione di disordine mondiale.

E’ la sintesi dell’analisi di Stephen Cohen, professore di storia russa nelle prestigiose New York University e Princeton, nonché editorialista di The Nation, storica rivista della sinistra americana.

Secondo Cohen, Russia e Stati Uniti hanno perso due grandi opportunità per cessare, o almeno diminuire, lo stallo da Guerra Fredda creatosi tra il 2014 e il 2016. Se Mosca e Washington avessero colto le occasioni, i conflitti in corso potevano indebolirsi e altri ancora non sarebbero esplosi.

La prima opportunità è stata offerta dalla questione ucraina. La pressione del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Francois Hollande aveva costretto un riluttante presidente ucraino ad accettare gli accordi di Minsk. Tra l’altro Cohen rivela anche che un recente sondaggio Gallup ha rilevato che la maggioranza degli ucraini non sostiene più il governo di Kiev (appoggiato da Usa e Europa).

La seconda opportunità c’è stata in Siria dove la campagna militare aerea russa ha mostrato tutto il potenziale di una coalizione russo-americana contro le forze jihadiste nella regione.

In entrambi i casi però l’amministrazione Obama ha evitato di stringere un accordo di cooperazione con Mosca. Sulla questione ha influito la pressione degli oppositori a una nuova deterrenza tra Russia e Usa. Oppositori sia a Washington, sia a Mosca ma anche a Bruxelles. Questi hanno messo in atto un’azione di demonizzazione del Presidente russo Putin, del presidente siriano Assad, e degli alleati di Mosca Siria e Iran.

1 COMMENT

  1. Mi sembra che l’esimio Professore esamini il problema da tutti i punti di vista tranne che da quello reale, l’incapacità dell’Amministrazione Obama in fatto di politica estera, La mancanza di analisi e l’affrontare i fatti una volta accaduti, anzichè prevenirli e di conseguenza evitarli o girarli a proprio favore, ma questo è lo stesso difetto dei nostri di analisti, analizzare con animo fazioso e animosità politica anziché con obiettività. Obama si é dimostrato poco capace sia in politica estera che nella gestione dei problemi del suo stesso Paese. Ora tenta gli ultimi frulli d’ala fingendo di impegnarsi sulla diffusione delle armi d’assalto quando per due mandati ha affrontato il problema solo a parole e in occasione di eventi delittuosi. Parole e parole, ma fatti pochi.

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