Nel pieno della campagna elettorale per USA 2020 arriva il colpo di scena di Donald Trump.
Qual è il governo straniero che tentò di finanziare la campagna elettorale di Hillary Clinton nel 2016? La rivelazione di oggi del senatore repubblicano Lindsay Graham è il colpo di scena di Donald Trump nel momento in cui il duello elettorale con il democratico Joe Biden è ai nastri di partenza.
Graham, conservatore della Carolina del Sud, è membro e presidente della Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti. Dai documenti sui quali è stato tolto il segreto di stato emerge che nel 2015 un governo straniero ha tentato di finanziare illegalmente la campagna elettorale della Clinton con milioni di dollari, provando a influenzare le elezioni americane.
Il senatore Graham ha reso pubblico questo fatto senza dire quale sia il governo straniero. Ci penseranno altri a scoprire di chi si tratta. A Graham interessa soprattutto riaprire i sospetti sulla ex candidata alla Casa Bianca. E rilanciare nella metà campo democratica la palla che scotta di una regia straniera sul voto USA.
Dietro Graham c’è indubbiamente la mano dell’entourage di Donald Trump. La strategia che metteranno in atto i repubblicani è evidente: sbiadire l’immagine di legalità e rispetto istituzionale che i democratici hanno costruito attorno a loro in questi anni.
Non a caso il colpo di scena di Trump arriva una settimana dopo la Convention democratica e mentre è in corso quella repubblicana.
Barack Obama si rivolse alla platea del partito democratico da Filadelfia con alle spalle la prima costituzione americana. Il messaggio era chiaro: attaccare la politica di Trump sui valori costituzionali accusandolo implicitamente di avere violato i principi fondamentali dell’America.
Trump prova a respingere l’attacco con un effetto scenico di uguale portata. E lo fa con il senatore Graham che, nel giorno in cui la Convention repubblicana a Charlotte incorona alla nomination il ticket Trump-Mike Pence, va a Fox News (vicinissima a Trump) per denunciare quanto emerso sulla Clinton. Graham, che ha fatto pubblicare i documenti sul sito del Senato Usa, ha accusato pubblicamente l’ Fbi di avere usato due pesi e due misure con le indagini su Clinton e Trump per i loro appoggi esteri.
Riuscirà l’America a uscire da questa situazione reciproca di cultura del sospetto? La campagna USA 2020 rischia di tramutarsi in uno scontro che ha poco a che fare con la politica. Portando i candidati lontano dai temi che interessano i cittadini e con un dibattito che assomiglierebbe a un’aula di tribunale con avvocati e testimoni. La prossima campagna insomma rischia di essere la continuazione in pubblico delle accuse successive al 2016 con tanto di FBI come moderatore. Un terreno che scoraggia l’elettorato a votare e premia di solito il governo uscente. E allora “God bless America”.