I cacciabombardieri degli Stati Uniti vicini alla Corea della Nord

Donald Trump invia jet militari vicini alle coste nordcoreane. Un messaggio chiaro a Pyongyang. 

Dalle parole ai fatti. Mentre è in corso la 70° sessione annuale dell’Assemblea Generale dell’Onu, Stati Uniti e Corea del Nord non se le mandano a dire. E il presidente Usa Donald Trump è il primo a passare ai fatti.

Nel suo intervento all’Onu Trump aveva definito la Corea del Nord un “rough states”, uno stato canaglia. Qualche giorno dopo manda una flotta di caccia bombardieri F-15C a volare sulle acque internazionali e in prossimità delle coste nordcoreane.

Il messaggio degli Stati Uniti è chiaro. Non si accettano più minacce e ora mostriamo i muscoli. Trump e i suoi consiglieri insomma parlano a Kim Jong-un con il linguaggio delle armi. Forse l’unica lingua che capisce.

Nelle scorse settimane gli Stati Uniti hanno fatto un’altra prova di forza. Insieme alla Corea del Sud hanno avviato una serie di esercitazioni militari su grande scala per difendersi in caso di attacco dalla Corea del Nord.

Dura la reazione della Corea del Nord all’iniziativa militare Usa. Il Ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho ha minacciato gli Stati Uniti in caso di danni al popolo della Corea del Nord. Se gli americani prendono un’iniziativa militare, le conseguenze saranno disastrose, ha detto il Ministro nordcoreano davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ri Yong Ho ha poi accusato l’Onu di essere un covo di gangster.

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