I 45 giorni di Liz

La premier britannica Liz Truss si è dimessa. E’ il governo più corto della storia del Regno Unito.

La copertina del settimanale The Economist è stata profetica. Con un gioco di parole e un immagine ben studiata, l’autorevole magazine ha usato un titolo emblematico: Welcome Britaly.

Il riferimento all’Italia è palese. Il settimanale accosta la situazione britannica a quella italiana. Instabilità governativa, bassa crescita e dipendenza dai mercati obbligazionari. Soprattutto, caos politico.

A Londra in questi giorni può capitare di tutto. Anche che un primo ministro si dimetta poco più di un mese dopo il suo incarico in perfetto stile italiano. Si è dimessa anche da leader del partito conservatore.

Sul banco degli imputati c’è la politica economica proposta da Truss. Ridurre le tasse ai ceti più abbienti per rilanciare l’economia, Una proposta che neppure si avvicina alla reaganomics, che puntava molto più in alto. Lo scontro politico, soprattutto dentro i tories, è stato acuto tanto da portare alle dimissioni del ministro delle finanze, e Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng. Quest’ultimo è stato sostituito da Jeremy Hunt, già ministro degli esteri. Il cambio di passo non è però servito alla premier per ottenere una maggioranza compatta. Pur con le correzioni alla sua proposta politica, la Truss ha capito di non avere una maggioranza. Così ha mollato il colpo. Ora sono in corso per la leadership conservatrice Rishi Sunak and Penny Mordaunt.

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