Nasrallah, leader di Hezbollah, annuncia la posizione del gruppo dopo le esplosioni di cercapersone e walki talki in Libano.
La risposta del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah all’attacco israeliano in Libano non si fa attendere. Nasrallah e sostiene che gli attacchi sui cercapersone e walkie-talkie contro i suoi membri in Libano e Siria questa settimana hanno oltrepassato “tutte le linee rosse” e il gruppo reagirà ed è determinato nella sua lotta contro Israele a sostegno dei palestinesi a Gaza.
Nel suo primo discorso televisivo dopo gli attacchi senza precedenti, avvenuti nell’arco di due giorni e che hanno ucciso almeno 37 persone, Nasrallah ha parlato di un “grande colpo in termini di sicurezza e umanità”.
Le esplosioni, che il gruppo sostenuto dall’Iran attribuisce a Israele, hanno ferito più di 2.900 persone, di cui 287 in condizioni critiche, e hanno accresciuto i timori che 11 mesi di scontri a fuoco quasi quotidiani tra Hezbollah e Israele possano estendersi a tutto il mondo.
In linea con molti attacchi precedenti, Israele deve ancora ammettere la responsabilità o commentare le esplosioni. Nelle ultime settimane, i leader israeliani hanno intensificato gli avvertimenti su una potenziale operazione militare più ampia contro Hezbollah, affermando di essere determinati a fermare il fuoco del gruppo per consentire a decine di migliaia di israeliani di tornare alle case vicino al confine con il Libano. Mentre i jet israeliani lanciavano boom sonici sul Libano durante il suo discorso, Nasrallah ha definito le esplosioni simultanee dei giorni scorsi un “atto terroristico” e una “dichiarazione di guerra” contro il popolo libanese e la sovranità del Paese.