Grandi speranze per la ripresa dei negoziati sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. Prove di diplomazia in Medio Oriente.
Diplomazia al lavoro e primo no americano a Israele. Il Segretario di Stato Usa Anthony Blinken ha detto senza mezzi termini che gli Stati Uniti non vogliono una campagna israeliana prolungata in Libano. Le parole del capo della diplomazia Usa arrivano mentre si lavora per riavviare i colloqui su un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi a Gaza.
Iran e Israele vicini alla guerra
Blinken non ha mandato un messaggio chiaro solo a Israele ma si è rivolto anche all‘Iran. A un mese dall’attacco militare di Israele contro il gruppo libanese sostenuto dall’Iran Hezbollah, il Segretario di Stato auspica che l’Iran abbia ricevuto un messaggio chiaro: “qualsiasi ulteriore attacco a Israele metterebbe a rischio gli stessi interessi di Teheran, con la regione in attesa della rappresaglia che Israele ha promesso dopo il bombardamento missilistico iraniano dello scorso 1 ottobre.
A un probabile punto di svolta comunque si è arrivati. I negoziatori statunitensi e israeliani si riuniranno a Doha per preparare la strada a nuovi colloqui su un accordo di cessate il fuoco a Gaza che comporterebbe anche il rilascio degli ostaggi nell’enclave palestinese, come spiegano con un annuncio congiunto il Qatar e gli Stati Uniti.
Israele uccide in Iran il leader di Hamas
La conferma arriva anche da Tel Aviv. Il governo israeliano ha fatto sapere che il capo dell’agenzia di intelligence del Mossad, David Barnea, si recherà a Doha il 27 ottobre per cercare di riavviare i colloqui e incontrare il direttore della CIA William Burns e il primo ministro del Qatar.
Contemporaneamente una delegazione governativa egiziana ha incontrato una rappresentanza di Hamas al Cairo come parte degli sforzi per riprendere i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza.
I negoziatori statunitensi e israeliani si riuniranno così a Doha nei prossimi giorni per cercare di riavviare i colloqui verso un accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Qatar ed Egitto hanno agito come mediatori tra Israele e Hamas in mesi di colloqui che si sono interrotti ad agosto senza un accordo per porre fine ai combattimenti iniziati quando il gruppo militante palestinese ha lanciato attacchi nel sud di Israele il 7 ottobre 2023.
Intanto, l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso un comandante di Hamas che ha preso parte all’assalto del 7 ottobre 2023 al sud di Israele e che ha anche lavorato per l’agenzia di aiuti delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza.
L’agenzia, UNRWA, è stata accusata da Israele di avere molti dipendenti che sono anche membri di Hamas e di altri gruppi armati. L’ONU ha affermato ad agosto che nove membri dello staff UNRWA erano probabilmente coinvolti negli attacchi del 7 ottobre e li ha licenziati. Tuoni fragorosi seguiti da colonne nere di fumo nel cielo, antiche rovine senza turisti e una costa senza pescatori o bagnanti.
Fronte di guerra. Il conflitto ha trasformato l’idilliaca città portuale libanese di Tiro in una città fantasma. Tiro era stata considerata sicura per gran parte dell’anno in cui il gruppo armato libanese Hezbollah e Israele si erano scambiati colpi di fuoco. Ma gli attacchi aerei israeliani di questa settimana hanno fatto temere che nessun posto in Libano sarebbe stato sicuro. L’esercito israeliano ha dichiarato che cinque soldati sono stati uccisi e sette sono rimasti feriti nel Libano meridionale, dove le truppe hanno combattuto contro Hezbollah sostenuto dall’Iran.