Notiziario Estero – Pechino ha scelto di mettere dazi per 75 miliardi di dollari sui beni made in Usa importati in Cina. Guerra dei dazi sempre più aspra.
La Cina risponde agli Usa e annuncia l’imposizione di dazi doganali sui beni importati dagli Stati Uniti. La guerra dei dazi sembra non placarsi e prosegue in maniera sempre più aspra. Qualche settimana fa, il presidente americano aveva detto al mondo che dal 1 settembre sarebbe scattata una tariffa su prodotti cinesi in ingresso negli Stati Uniti ma non ancora tassati. Ora arriva la reazione cinese. Pechino ha annunciato che imporrà nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di beni ‘made in Usa’. I nuovi dazi saranno inclusi nella forchetta del 5-10%, interessando 5.078 beni Usa, secondo quanto comunicato dall’Ufficio dei dazi che fa capo al governo cinese. In aggiunta, ci sono le misure al 25% sull’import di auto e al 5% sulle componenti di auto, efficaci dal 15 dicembre, sospese lo scorso 1 aprile, in una mossa per favorire il dialogo.
All’inizio di agosto Donald Trump ha rilanciato le ostilità commerciali con la Cina. Annunciato un accordo rivoluzionario con l’Europa sulle carni americane a vantaggio degli allevatori Usa, pur con le ritorsioni in corso per la disputa tra Boeing e Airbus. Il presidente Usa parlava all’America rurale, il cuore del suo elettorato su cui The Donald fa conto per le elezioni 2020.
In un intervento a Cincinnati, Ohio, l’inquilino della Casa Bianca ha spiegato ai suoi sostenitori la scelta di aumentare, dal 1 settembre, del 10% i dazi sui prodotti cinesi importati e non ancora tassati. Le nuove tariffe commerciali colpiranno 300 miliardi di dollari in merci importate dalla Cina. E Trump non si ferma qui. Perché ha ventilato la possibilità di portare il dazio al 25%.
Comincia così la lunga campagna elettorale del candidato repubblicano verso le presidenziali 2020. Obiettivo: ripartire dal proprio elettorato spiegando il lavoro fatto finora per l’America. E il soldato Trump non molla. E rilancia anche l’accordo con l’Unione Europea sulle carni. Un accordo che definisce “straordinario” e che porterà vantaggi agli allevatori degli Stati Uniti. L’intesa, ha spiegato il Presidente, favorisce l’export di carni americane in Europa favorendo i consumatori europei. Un equilibrio, insomma, che accontenterà i due blocchi dell’Atlantico.
Al di là delle trombe di vittoria suonate da Trump, le conseguenze economiche legate alle ostilità commerciali con la Cina si fanno sentire. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la guerra dei dazi aperta dagli Usa causa rischi seri sull’economia globale. E anche sugli stessi Stati Uniti: l’economia americana ha frenato, crescendo meno delle aspettative. Inoltre, le imprese hanno ridotto gli investimenti da quando la guerra commerciale è cominciata.
Sul fronte europeo la situazione non è migliore. Il Dipartimento americano al commercio ha annunciato una stangata su prodotti provenienti dall’Ue dal valore complessivo di 4 miliardi di dollari. Nella black list degli Stati Uniti ci sono anche molte eccellenze italiane, come olio d’oliva, formaggi e vini. La scelta di Washington è una ritorsione per la disputa Boeing-Airbus, i due colossi dell’aerospaziale alla conquista di quote di mercato.