Il lancio fa parte di una serie di attacchi compiuti dagli Houthi dallo Yemen: 18 missili balistici e due droni. Solo una parte ha raggiunto lo spazio aereo israeliano.
Un missile balistico lanciato dallo Yemen dal gruppo filo-iraniano Houthi è precipitato in territorio saudita, dopo esser stato diretto verso Israele. La notizia è stata riportata dal quotidiano israeliano “Times of Israel”, che cita fonti militari secondo cui il sistema di difesa israeliano ha rilevato l’attacco, ma ha scelto di non attivare le sirene d’allarme. Il motivo: il missile non rappresentava una minaccia diretta per la popolazione.
L’episodio si inserisce in un’escalation che dura ormai da settimane. Dal 18 marzo scorso, data della ripresa dell’offensiva israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi hanno intensificato il lancio di missili balistici e droni contro Israele. Secondo fonti ufficiali israeliane, sono stati registrati almeno 18 missili e due droni partiti dallo Yemen. Solo 10 di questi hanno fatto scattare le sirene, mentre gli altri sono finiti fuori rotta o intercettati in anticipo.
Il gruppo Houthi, sostenuto dall’Iran e impegnato nella guerra civile in Yemen contro la coalizione guidata dall’Arabia Saudita, ha più volte espresso la sua solidarietà al fronte palestinese. I loro attacchi, pur senza causare vittime in territorio israeliano, rappresentano un ulteriore fattore di destabilizzazione nella già fragile sicurezza regionale.
Resta da capire come reagiranno Riad e Tel Aviv, considerando che il missile è caduto in territorio saudita. Un segnale che, anche al di fuori del diretto confronto israelo-palestinese, le tensioni mediorientali stanno raggiungendo nuove e pericolose dimensioni.