Giochi Olimpici: antichi v/s moderni

Si è conclusa a Parigi la XXXIII edizione dei giochi olimpici moderni. Com’erano i giochi nell’antichità.

Qualche giorno fa si è conclusa a Parigi la XXXIII edizione dei giochi olimpici moderni. Questi furono tenuti per la prima volta ad Atene nel 1896 in seguito al ritrovamento del sito dell’antica città di Olimpia. Proprio questa città dal 776 a.C. al 393 d.C. ospitò i giochi panellenici, ossia di tutta la Grecia, in onore di Zeus. Altri erano i giochi Pitici, per Apollo a Delfi, i Nemei, per Ofelte o Eracle a Nemea, e gli Istmici, per Poseidone a Corinto.

Per evidenziare l’internazionalità dell’evento l’organizzazione prese delle scelte simboliche e pratiche. In primo luogo scelse i cinque cerchi per rappresentare i continenti. Poi, a livello pratico, deliberò di tenere i giochi in una città diversa ogni volta per agevolare la partecipazione di tutti gli stati. Al contrario, in antichità, le gare ammettevano la partecipazione solo di uomini liberi parlanti greco, escludendo invece bambini, schiavi e donne. A queste non era permesso nemmeno assistere, ma potevano partecipare ai giochi Erei, disputati per Era ad Argo già a partire dal VI secolo a.C.

Inoltre, nell’antichità per i giochi panellenici le città stato sospendevano tutte le guerre. Infatti la credenza voleva che, combattendo durante le gare in onore degli dei ci si sarebbe attirati il loro sfavore. In più guerrieri e atleti coincidevano e combattendo non potevano rappresentare la loro poleis (città stato) alle gare. Questa particolarità resta appannaggio dei giochi antichi poiché, come dimostrano le tre edizioni dei giochi (1916, 1940, 1944) sospese a causa delle due guerre mondiali e come abbiamo visto durante l’ultima edizione dei giochi parigini, in epoca moderna sono le guerre a sospendere i giochi olimpici.

Gli sport ammessi ai giochi olimpici di oggi non sono gli stessi scelti nel XIX secolo. Infatti, le discipline da disputare variavano a seconda del paese ospitante fino  alla decisione di ammettere solo quelli più praticati a livello mondiale. In antichità c’erano otto sport: corsa a piedi e su carro, lancio del disco e del giavellotto, pugilato, lotta, scontro armato, tiro con l’arco. I giochi moderni hanno mantenuto questi sport all’interno dei 28 ammessi, seppur con qualche modifica.

Abbiamo visto che questi giochi olimpici hanno reso singolari anche le medaglie incastonando in esse un ferro esagonale della Tour Eiffel. Ma le medaglie oltre al piacere di vincerle hanno anche un valore che va dai 460€ dell’oro ai 3€ scarsi del bronzo. Inoltre, al valore della medaglia, alcuni paesi aggiungono premi in denaro che arrivano a 180 000€. Diversamente da oggi, in antichità il premio per i vincitori era una corona, simbolo della fama e della Pace. Corona che inizialmente era d’ulivo, ma poi sostituita da una di Palma con l’unica eccezione dei Giochi Nemei. Qui la corona era di prezzemolo per celebrare il principe Ofelte morto in un giaciglio di questo.

In epoca antica si  tenevano anche altre gare sportive a cui potevano essere aggiunte gare di canto e composizione poetica per enfatizzare la propria devozione. A questi fecero eco dal 1912 al 1948 i Concorsi d’arte con medaglie per opere di architettura, letteratura, musica, pittura e scultura ispirate allo sport, tenuti in concomitanza con i giochi olimpici.

In sostanza in antichità, come in epoca moderna, il pensiero andava alla necessità di affiancare menti brillanti a corpi allenati.

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